Analisi della terminologia corrente

Quando si dice, con riferimento all’assunzione solo esterna del debito altrui, che il peso del debito rimane a carico del debitore originario, si può avere un immagine fuorviante del fenomeno. L’assunzione, sia essa solo estel11a o anche intel11a, produce infatti sempre il medesimo effetto nei confronti del creditore, ossia l’assunzione del debito nei suoi confronti da parte dell’ espromittente.

Quello che rimane a carico del debitore è, in caso di assunzione solo esterna, non il debito stesso, bensì il debito per il rimborso nei confronti dell’espromittente, che nasce nel momento in cui egli adempie nei confronti del creditore. Se l’assunzione è anche intel11a tale rimborso non è dovuto.

Unitarietà nella molteplicità di fattispecie ed effetti

Il fenomeno dell’assunzione del debito altrui è unitario, esso si atteggia sempre allo stesso modo malgrado la molteplicità degli istituti (delegazione. espromissione o accollo) e la diversità degli effetti (assunzione liberatoria o cumulativa).

L’assunzione può essere la causa stessa del contratto ( nel caso dell’espromissione), oppure un frammento dell’efficacia complessiva di un contratto (nei casi di delegazione ed accollo).

La liberazione può essere una condizione volontaria del contratto (in una delle ipotesi di accollo), o configurarsi come corrispettivo dell’assunzione (nell’espromissione), ma è comunque un’ipotesi meramente eventuale dell’assunzione stessa. Essa sarà alternativa all’assunzione cumulativa, ma né l’una né l’altra ipotesi possono porsi nel rapporto di regola – eccezione, essendo entrambe ipotesi “tipiche”.

Riguardo alla varietà dell’ efficacia delle varie ipotesi di assunzione del debito altrui può distinguersi sotto i profili:

della molteplicità dei contenuti; in tal senso l’assunzione può avere il carattere di successione, di successione cumulativa o di novazione, a seconda che si assuma il medesimo debito preesistente, lo si assuma senza escludere il debitore originario, o si costituisca un nuovo debito.

Della composizione strutturale; l’assunzione può essere frutto di un unico negozio, o di negozi distinti: si ha la prima ipotesi nell’espromissione, si ha la seconda ipotesi nell’ accollo.

Dell’ estensione soggettiva; l’assunzione può coinvolgere due o tre soggetti, si ha la prima ipotesi nell’espromissione, la seconda nell’accollo.

Dell’ astrazione dal rapporto di provvista; l’assunzione nell’ espromissione è “staccata” dal rapporto di provvista, mentre nell’ accollo è ad esso casualmente collegato.

L’effetto successorio o novativo

Secondo CICALA gli effetti successorio (o privativo) e novativo andrebbero riferiti all’assunzione in generale, e non, come invece fa la DOTTRINA PREVALENTE, alla sola assunzione liberatoria.

Il legislatore del 1942 dal canto suo non intese dare rilevanza pratica alla distinzione tra successione e novazione nel debito: l’art. 1235 c.c. (“novazione soggettiva”) rinvia alle norme stabilite per la delegazione, espromissione ed accollo, mentre il regime delle eccezioni per essi dettato non fa riferimento alla distinzione.

Tuttavia, nella pratica è sorta l’esigenza di distinguere gli effetti [ad esempio i termini di prescrizione sono diversi a seconda che si verifichi successione o novazione], ma la DOTTRINA è ben lungi dal pervenire a soluzioni definitive: in particolare, mentre è pacifico che l’espromissione realizzi l’effetto successorio (nel caso in cui sia liberatoria), non altrettanto si può dire con riferimento agli altri due istituti. Sono inalterati inoltre i problemi interpretativi relativi alla qualifica dell’ipotesi concreta come privativa o novativa.

Secondo CICALA l’intera materia necessiterebbe di un accurato riesame.

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