Se la vecchiaia costituisce di solito un evento che da luogo al diritto a prestazioni previdenziali a favore dei lavoratori, essa è presa in considerazione anche per prevedere l’assegno sociale a favore di tutti i cittadini ultra cinquantenni , ma solo se si trovino in disagiate condizioni economiche.

Sono equiparati ai cittadini italiani quelli di s. marino, i rifugiati politici,i cittadini di uno stato dell’u.e.

Tale forma di tutela assume grande importanza agli effetti dell0indicazione delle linee secondo cui si svolge l’evoluzione del nostro sistema previdenziale.

Il diritto all’assegno sociale è riconosciuto dalla legge a tutti i cittadini italiani residenti in Italia, che abbiano compiuto 65 anni nell’importo annuo di 4,962,36 euro.

La legge ha poi previsto un incremento dell’assegno per i soggetti con più di 70 anni, sino alla concorrenza della somma di 1.000.000 di lire per 13 mensilità.

L’assegno è pero ridotto se chi lo riceve ha redditi propri. Nel caso del congiunto si tiene conto anche di redditi del coniuge e la riduzione è prevista fino a concorrenza del doppio dell’importo medesimo.

A tali effetti sono presi in considerazione i redditi di qualsiasi natura. Sono invece esclusi : i trattamenti di fine rapporto comunque denominati o le loro anticipazioni; le competenze arretrate soggette a tassazione separata; il reddito della casa di abitazione etc.

L’assegno è anche ridotto fino al 50% se il soggetto si ricoveri in un istituto o comunità con retta a carico di enti pubblici.

In ogni caso l’assegno è erogato con carattere provvisorio, sulla base di dichiarazioni rilasciate dal richiedente ed è conguagliabile sulla base della dichiarazione dei redditi effettivamente percepiti nell’anno precedente.

 

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