I principi contenuti nel secondo comma dell’art. 3 e nell’art. 38 della Costituzione consentono di individuare lo schema essenziale del sistema di previdenza sociale nella legislazione ordinaria.

La legislazione ordinaria ha dato attuazione ai principi della sicurezza sociale. Dell’evoluzione della previdenza sociale nella legislazione ordinaria sono espressione, oltre che l’istituzione del servizio sanitario nazionale, l’intervento finanziario dello Stato e l’integrale finanziamento a carico del bilancio dello Stato dell’assegno sociale, la continua estensione della tutela previdenziale nell’ambito stesso del lavoro subordinato, l’estensione della tutela di malattia a tutti i cittadini, la rivalutazione automatica delle pensioni, l’estensione della tutela infortunistica per eventi dannosi occorsi in ambito domestico.

Per contrastare fenomeni di povertà e di esclusione sociale, il legislatore ha anche predisposto interventi in favore dei soggetti dotati di risorse economiche insufficienti a garantire la liberazione dal bisogno e ha istituito il sistema integrato di interventi e servizi sociali. I destinatari delle provvidenze sono: i cittadini stranieri presenti sul territorio italiano, le persone esposte al rischio della marginalità sociale e impossibili a provvedere al mantenimento proprio ed i figli (c.d. assegno di povertà), le madri cittadine italiane, residenti tale, alle quali compete un assegno per maternità.

L’intervento finanziario dello Stato trova il suo fondamento nel fatto che a esso è affidato il compito di realizzare la tutela previdenziale; l’estensione di quest’ultima oltre l’ambito tradizionale del lavoro subordinato, invece, risponde all’esigenza di garantire a chiunque viva del proprio lavoro e a tutti cittadini i minimi mezzi di sostentamento al verificarsi di eventi generatori di bisogno.

Richiedi gli appunti aggiornati
* Campi obbligatori

Lascia un commento