Per quanto riguarda lo stato patrimoniale il bilancio è diviso in due parti, l’attivo e il passivo. L’attivo è a sua volta suddiviso in due grandi categorie, le immobilizzazioni e l’attivo circolante. Le immobilizzazioni sono a loro volta distinte in immobilizzazioni immateriali (costi di impianto, costi di ricerca, valutazione dei diritti di proprietà industriale), immobilizzazioni materiali (immobili ed attrezzature), e immobilizzazioni finanziarie (partecipazioni e crediti). Per quanto riguarda l’attivo circolante abbiamo la divisione in rimanenze, crediti, attività finanziarie e disponibilità liquide.

Per quanto riguarda il passivo abbiamo il patrimonio netto e quindi il capitale sociale, le riserve previste dalla legge e dallo statuto, e gli utili e perdite di precedenti esercizi e quelli dell’esercizio. Abbiamo poi i diversi fondi per rischi ed oneri e il trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato. Nell’attivo e passivo si aggiungono poi i ratei e risconti e quindi i proventi e costi sostenuti nell’esercizio ma di competenza di esercizi successivi.

Per quanto riguarda il conto economico si è avuta una evoluzione legislativa che ha condotto ad una maggiore analiticità e ad una modifica dello schema espositivo prima basato su una rappresentazione delle poste contrapposte di costi e ricavi e ora invece basato su una forma espositiva scalare. Per quanto riguarda i ricavi vengono distinti i ricavi relativi all’attività sociale dai ricavi relativi alle attività finanziarie e dai ricavi straordinari.

Per i costi vengono distinti i costi relativi all’esercizio dell’attività sociale dai costi straordinari e dai costi tributari. Le componenti dei costi e dei ricavi relativi all’esercizio dell’attività sociale devono essere esposte analiticamente e deve essere indicata la loro somma algebrica, e analogamente si deve procedere per i proventi ed oneri finanziari e straordinari. In tal modo diviene possibile percepire in maniera diretta quale parte del risultato deriva dall’attività produttiva della società, quale parte deriva da operazioni finanziarie e quale parte deriva invece da operazioni estranee alla normale attività sociale. La somma algebrica di questi totali consente poi di determinare il risultato complessivo dell’esercizio e, dedotte le imposte sul reddito, l’utile conseguito o la perdita sofferta.

La relazione sulla gestione e la nota integrativa

Accanto al conto patrimoniale e al conto economico la legge prevede altri due documenti, la relazione sulla gestione e la nota integrativa ( o allegato). La relazione sulla gestione contiene una analisi esauriente e fedele della situazione della società e deve illustrare l’andamento della gestione e la sua prevedibile evoluzione, deve fornire informazioni sulle attività di ricerca e sviluppo e sui rapporti con le altre società controllate o sottoposte al comune controllo, sull’acquisto e possesso di azioni proprie e sui rischi connessi con l’uso di strumenti finanziari. La nota integrativa invece deve illustrare e spiegare le voci di bilancio e indicare le eventuali deviazioni dai principi base posti dalla legge per le valutazioni di bilancio nonché indicare il valore equo degli strumenti finanziari in base ai principi contabili internazionali adottati dall’Unione Europea.

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