Dall’ entrata in vigore della Costituzione fino agli anni ’90 abbiamo avuto una diversa organizzazione dei servizi pubblici tra il centro e la periferia; al centro facevano capo i grandi servizi nazionali: poste, ferrovie, telefonia, radiotelevisione, trasporti marittimi, trasporti aerei, etc. (si trattava, cioè, di servizi la cui erogazione era riservata allo Stato).

In seguito, il modello organizzativo ha conosciuto due diverse forme:

• la gestione diretta mediante azienda di Stato (Poste e Ferrovie) o ente pubblico economico (ENEL);

• la gestione mediante concessionario, costituito, il più delle volte, da società a partecipazione statale (sicché lo Stato era, ad un tempo, concedente e concessionario o comunque titolare della maggioranza del capitale sociale della società concessionaria): è questo il sistema che è stato prescelto, ad es., per la telefonia (concessionaria la SIP) e per il trasporto aereo (Alitalia).

A livello locale sono state, invece, sperimentate due forme di gestione del servizio:

• la gestione diretta a mezzo di appalto (l’ appaltatore rende alla cittadinanza il servizio, ad es., di nettezza urbana, per conto del comune, dal quale riceve un prezzo);

• la gestione a mezzo di azienda municipalizzata.

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