Dal punto di vista storico, lo sviluppo delle Comunità europee ha le sue origini immediate nel movimento europeo che si affermò dopo la fine della seconda guerra mondiale e condusse alla fondazione del Consiglio d’Europa (1949) e di altre organizzazioni regionali europee tra le quali l’Unione europea occidentale (di carattere difensivo) e l’Organizzazione per la cooperazione economica europea (OECE), più tardi divenuta l’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (OCSE).Tuttavia, i «padri dell’Europa» (uomini di Stato come Adenauer, Schuman, De Gasperi ma anche semplici privati di grande autorità ed influenza come il francese Jean Monnet) si sforzarono di realizzare forme di cooperazione che andassero oltre il livello intergovernativo e realizzassero un ente di carattere federale, una forma di «Stati uniti d’Europa».

Il 9 maggio 1950 il Ministro degli esteri francese Robert Schuman rifacendosi alle idee di Monnet dichiarò che un’Europa unita era essenziale per la pace mondiale e che l’antica inimicizia tra Francia e Germania doveva essere eliminata. Come prima misura pratica in vista di questo scopo egli propose di porre tutta la produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto il controllo di un’Alta autorità unificata («Piano Schuman») della quale potevano entrare a far parte gli altri paesi europei.

Oltre che per finalità di commercio e di sviluppo, la creazione del pool doveva servire per sottrarre al potere esclusivo di controllo dei singoli Stati le due materie prime essenziali degli armamenti. K. Adenauer, allora cancelliere tedesco, scrisse nelle sue Memorie (p. 328): «In Francia persisteva il timore di un nuovo attacco da parte di una Germania risorta e probabilmente anche la Germania non era lontana da simili idee. Qualsiasi riarmamento si sarebbe tradotto innanzitutto in un aumento della produzione del carbone, del ferro e dell’acciaio. Se si fosse creata un’organizzazione come quella che Schuman prevedeva, che permettesse cioè ai due paesi partecipanti di rilevare immediatamente i primi segni di una simile evoluzione, questa nuova possibilità avrebbe dato alla Francia un senso di grande tranquillità».

La dichiarazione di Schuman, fatta nel corso di una conferenza stampa a sorpresa, condusse alla negoziazione del Trattato istitutivo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Firmato a Parigi il 18 aprile 1951, esso entrò in vigore il 25 luglio 1952 avendo come parti i sei paesi sopra indicati (il governo inglese, interpellato, non raccolse l’invito; sospettò anzi che Jean Monnet dissimulasse qualche disegno segreto della Francia).

La creazione della CECA segnò l’affermazione definitiva – nel quadro del movimento per l’unità europea – della tendenza «funzionale» (favorevole ad un’integrazione completa settore per settore) rispetto a quella «costituzionalistica» che si proponeva, come prima cosa, di creare degli organi
federativi aventi competenze generali di carattere politico.

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