Entro l’ampia categoria dei tributi sono da includere: l’imposta, la tassa, e il contributo.

A) L’imposta è il tributo per eccellenza, da studiare in relazione al tipo di presupposto che da vita al prelievo. Soprattutto al fine di distinguere l’imposta dalla tassa, l’imposta viene caratterizzata per ciò, che il suo presupposto è un fatto posto in essere da un soggetto passivo, senza alcuna relazione specifica con un’attività dell’ente pubblico; il suo presupposto insomma, è un evento cui sono estranei l’ente e l’attività pubblica.

B) La tassa si distingue dall’imposta per il fatto che il suo presupposto è un atto o un’attività pubblica, ossia l’emanazione di un provvedimento o la prestazione di un servizio, specificatamente riguardanti un determinato soggetto. Vi sono tasse collegate all’emanazione di atti o provvedimenti amministrativi e tasse collegate all’espletamento di un servizio pubblico.

C) Viene denominato contributo o tributo speciale quel particolare tipo di tributo che ha come presupposto l’arricchimento (incremento valore immobili) che determinate categorie di soggetti ritraggono dall’esecuzione di un’opera pubblica destinata, di per sé, alla collettività.

D) Taluni includono nelle entrate tributarie anche quelle derivanti dai monopoli fiscali; a certi effetti, l’inclusione è opportuna ; ad altri effetti no. Molto dipende dai punti di vista: se la definizione di tributo è imperniata su i suoi caratteri strutturali, il monopolio fiscale non è un tributo; se invece ci si basa sulla funzione degli istituti fiscali anche il monopolio è un tributo.

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