E’ chiaro per Vacca che, oltre ai progetti di unificazione o armonizzazione, anche l’attività scientifica e didattica (ossia la formazione dei giuristi europei attuali e futuri) continuano a esser condizionati dai singoli modelli nazionali e dalle specifiche opzioni politico-ideologiche in essi prevalenti. Questo atteggiamento nazionalistico ha perfino condizionato l’atteggiamento verso il diritto romano: infatti alcuni paesi ne hanno per molto tempo rifiutato l’eredità storica intendendolo come esperienza giuridica straniera.
Inoltre, nell’ambito della scienza giuridica più moderna, ci si chiede se sia possibile scegliere per la “costruzione” del diritto europeo, il modello normativo ovvero quello casistico-prudenziale: non è realmente possibile scegliere un modello, in quanto ognuno di essi presenta caratteristiche positive, ma solo unendoli può nascere un diritto capace di fronteggiare un compito importante come quelli di “costruire” un nuovo ordinamento transnazionale. Per Vacca occorre capire quale sia il modello oggi meglio corrispondente alla realtà europea.