Autorevole dottrina in relazione alla fruibilità, distingue la proprietà pubblica in senso soggettivo (il soggetto pubblico ha le stesse facoltà di disposizione e godimento e gli stessi poteri di un privato) dalla proprietà in senso oggettivo (il bene è nella titolarità del soggetto pubblico ma è goduto da altri, cui spetta la fruizione, non in modo imprenditoriale).

I beni pubblici si distinguono in demaniali, patrimoniali indisponibili e patrimoniali disponibili.

I primi appartengono al demanio dello Stato e degli altri enti territoriali e soddisfano esigenze pubbliche o generali ed a loro volta sono divisi in demanio necessario (es°demanio idrico, marittimo, militare, i primi due passibili di concessione a privati), demanio accidentale (beni che possono appartenere anche a privati ma che sono demanio se appartengono allo Stato, es°demanio stradale, ferroviario, aeronautico, culturale).

Si è inoltre distinto tra demanio naturale, composto da beni che sono tali per natura, e demanio artificiale, composto da beni costruiti e destinati per una funzione pubblica.

Si distingue anche tra demanio comunale, provinciale e regionale, quest’ultimo comprende anche i porti lacuali e gli acquedotti di interesse regionale.

L’uso dei beni demaniali avviene attraverso l’uso diretto da parte della pubblica amministrazione, ma vi sono dei casi di uso da parte dei privati (usi generali, consentiti con un atto di ammissione di carattere generale come l’apertura di una strada, usi particolari, consentiti da singoli atti di ammissione, usi eccezionali, consentiti solo dopo concessione).

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