Le attività di formazione iniziale e continua dei magistrati sono state sempre regolate ed organizzate esclusivamente dal CSM, in quanto direttamente attinenti alla funzione di tutela dell’indipendenza assegnatagli dalla costituzione. Il d.lgs. 26 modificato dalla l. 111/2007 ha creato la scuola superiore della magistratura, una struttura didattica autonoma con personalità giuridica di diritto pubblico che ha competenza esclusiva in materia di formazione e aggiornamento dei magistrati.

La scuola, sebbene sia collegata al consiglio, non è formalmente alle sue dipendenze. Si articola 3 sedi, in una delle quali presenzia il comitato direttivo composto da 12 membri, competente ad eleggere il presidente della scuola e a nominare il segretario generale. La maggioranza dei componenti del comitato direttivo della scuola, 7 su 12, sono nominati dal CSM; gli altri dal ministro della giustizia.

Il CSM nomina 6 magistrati ed 1 professore universitario, mentre il ministro nomina 2 professori universitari, 2 avvocati e 1 magistrato. Sia i magistrati che i professori possono essere scelti tra coloro che sono già in pensione.

Al comitato direttivo viene demandato il compito di formulare i piani di formazione, di scegliere docenti, nonché quello di verificare l’efficacia delle attività formative. La scuola è tenuta ad inviare annualmente al CSM ed al ministro della giustizia una relazione sulle attività svolte.

Attività sul piano internazionale e la formazione dei magistrati nell’ambito dell’UE

Le attività che il CSM promuove o concorre a promuovere sul piano sopranazionale sono numerose ed in notevole espansione. Importante è il suo ruolo nel settore della formazione professionale dei magistrati dei paesi dell’UE, nell’istituzionalizzazione dei rapporti tra le magistrature dei paesi che hanno consigli di giustizia simili al CSM italiano nonché nella promozione, coordinamento e supervisione delle attività dei magistrati italiani che operano nelle organizzazioni internazionali.

Sempre più frequentemente i giudici dei paesi dell’unione europea sono chiamati ad applicare direttamente la normativa europea e sono divenuti “giudici europei”; sono inoltre sempre più frequenti i rapporti di collaborazione tra gli uffici giudiziari dei vari paesi: ciò ha generato l’esistenza di promuovere occasioni di formazione comune dei magistrati dei vari paesi dell’UE.

A tale esigenza si è fatto fronte sia con l’apertura dei corsi di formazione continua tenuti nei vari paesi alla partecipazione di magistrati stranieri, sia con la creazione di un organismo sopranazionale che promuove numerose iniziative di formazione comune dei magistrati dei vari paesi europei: si tratta della “rete di formazione giudiziaria europea” creata nel 2000, che dal 2004 ha personalità giuridica e riceve finanziamenti dalla commissione dell’unione per le sue attività di formazione.

Dal 2006 è poi attivo un programma che permette ai magistrati dei singoli paesi dell’unione europea di recarsi presso gli uffici giudiziari di altri paesi dell’unione per acquistare cognizioni dirette sullo svolgimento delle loro attività giudiziarie.

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