Mondo disorientato

Le tendenze xenofobe (contro il diverso), in continua espansione nel panorama europeo sotto le matrici di antisemitismo e di omofobia, si sono recentemente evolute anche in islamofobia. Si è in sostanza venuta a creare una visione del territorio come di qualcosa da difendere contro l’altro e da cui cacciare il diverso. Questo mutamento viene imputato alla globalizzazione dei mercati, un fenomeno incapace di esaltare l’individuo libero, ma idoneo soltanto ad una prospettiva di mondializzazione materialistica.

Di fronte a tale scenario è cresciuta una decisa reazione di carattere religioso. Essa, tuttavia, ha talvolta ecceduto la propria funzione degenerando in posizioni integralistiche che hanno messo in discussione spazi di libertà di notevole rilevanza (es. istituzione di tribunali speciali, riduzione della sfera della privacy, discriminazione tra detenuti in base alla cittadinanza). Si è in sostanza proceduto allo scambio di beni ineguali, libertà contro sicurezza, scambio nel quale mentre sono certi la cessione e la quantità del bene ceduto, la libertà, sono solo sperati la promessa e la quantità del bene atteso, la sicurezza.

Democrazia senza solidarietà (recinto identitario)

Per porre rimedio alla tendenziale anarchia del sistema è andata sviluppandosi la convinzione che sia opportuno ridurre la distanza tra cittadini e luoghi di decisione. La democrazia che ne è derivata, tuttavia, è una democrazia senza solidarietà, incapace di andare oltre i rigidi confini di un gruppo i cui componenti abbiano i medesimi connotati. Il primo tra i valori a cedere alla pressione delle rivendicazioni identitarie, in particolare, risulta essere la tolleranza, volta ad imporre che gli esseri umani si rispettino reciprocamente nella diversità per raggiungere una coesistenza pacifica.

Di fronte ad una crisi di valori ormai evidente, è andato rinnovandosi un bisogno di Dio che le istituzioni religiose hanno dimostrato di voler interpretare come un ritorno a valori non negoziabili, che eccedono la persona e che possono essere imposti anche a chi abbia altri orientamenti di fede. Questa tendenza integralista (o fondamentalista), tuttavia, rischia di frammentare il sistema sociale invece di agevolare la ricerca di valori condivisi che funzionino da punto di riferimento.

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