L’interpretazione è un procedimento caratteristico di tutte le scienze che tendono a ricostruire un pensiero altrui da alcune espressioni di tale pensiero. Interpretare la norma giuridica dunque significa identificare l’esatta volontà del legislatore, operazione sempre necessaria.
Le varie interpretazioni si distinguono in:
- interpretazione dottrinale (non vincolante), ovvero quella che viene data dai giuristi.
- interpretazione giurisprudenziale, ovvero quella che viene data dai giuristi.
- interpretazione autentica, ovvero quella data da colui che ha posto la norma, di fronte alla quale cadono tutte le differenti interpretazioni.
- interpretazione burocratica, ovvero quella che viene impartita all’interno di un ministero e che vincola soli gli uffici dipendenti.
I criteri per l’interpretazione sono dettati dall’art. 12 delle preleggi del codice civile e si suddividono in:
- interpretazione lessicale grammaticale.
- interpretazione logica.
- interpretazione secondo i lavori preparatori.
Nel caso la ricerca di una norma da applicare alla fattispecie si concluda negativamente si ricorre in primo luogo all’analogia legis, esclusa da alcune materie (es. leggi penali), e in secondo luogo all’analogia iuris, interpretazione sulla convinzione di coerenza e di automatico completamento dell’ordinamento giuridico. Dopo un certo limite è possibile che non si riesca a trovare nessuna fattispecie normativa da applicare al caso concreto, caso che introduce il problema della lacuna. Mentre secondo alcuni, non trovando la fattispecie normativa adatta, si è di fronte a una lacuna non colmabile, secondo altri esiste sempre una norma di chiusura, oltre la quale si rientra nella sfera dell’irrilevante giuridico.
L’operazione interpretativa conduce a diversi risultati che possono essere:
- estendere il raggio d’azione della norma (interpretazione estensiva).
- restringere il raggio d’azione della norma (interpretazione restrittiva).
- modificare il significato della norma che col tempo ha assunto significati diversi (interpretazione storico-evolutiva).
Un caso particolare è rappresentato dall’interpretazione delle norme costituzionali, considerate parti di un diritto politico, cosa che dunque impone all’interprete di tenere ben presenti i rapporti politici e i relativi conflitti di interessi che la costituzione intende arbitrare.