Secondo Giovanni Paolo II la Chiesa ha avuto origine dall’atto fondazionale del Cristo ed ha operato modificandosi nella fedeltà all’atto medesimo ovvero alle norme – valore.

L’ordinamento canonico non possiede una costituzione formale.

La ricerca alla fedeltà della Chiesa rispetto alle sue regole essenziali va trovata nella constatazione storica del “dato di fatto”, del suo essere nel processo temporale. L’ordinamento canonico va studiato facendo riferimento al suo “dover essere” (riguarda la possibilità di qualificare in termini di conformità o anomalia i dati giuridici che si determinano all’interno del sistema) e al suo “essere” (riguarda la realtà attraverso la quale i dati giuridici sono diventati indici di continuità e coerenza).

L’indagine sulla Societas Christi parte dalla considerazione degli indici che ci permettono di valutare se è possibile individuare punti cardine caratterizzanti e vigenti ab origine.

L’indagine sarà così di tipo scientifico.

Dobbiamo dimostrare che la Chiesa di oggi presenti illimitata continuità giuridica con quella del passato.

L’essere della Chiesa viene presentato con caratteri, note, proprietà che dimostrano la coerenza storica e che ne evidenziano l’immodificata ontologia.

Bisogna a tal proposito considerare il Concilio di Nicea (325) e il Concilio di Costantinopoli (381) che hanno delineato ed esposto il Credo (atto di fede e Simbolo della Chiesa).

Si individuano pertanto dei caratteri che ci permettono di ragionare sulle peculiarità del sistema:

· Concilio di Nicea: cattolicità e apostolicità

· Concilio di Costantinopoli: unità e santità

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