Si tratta di quelle situazioni ove il ricorrente non contesta il provvedimento dell’amministrazione pretendendo che venga annullato, in quanto il provvedimento è ciò che riduce la sua sfera giuridica, ma nelle quali il ricorrente contesta:

  • il provvedimento negativo dell’amministrazione rispetto ad una sua legittima pretesa, quindi un diniego, di ampliamento della sua sfera giuridica
  • l’attività dell’amministrazione rimasta inerte a fronte di un’istanza del soggetto per ampliare la sua sfera giuridica: es. chiedendo una licenza/autorizzazione.

Nel caso dell’interesse oppositivo, l’ annullamento del provvedimento è autoesecutivo, ossia la pronunzia demolitoria del giudice di per sé soddisfa il ricorrente in quanto modifica la situazione giuridica relativa.

Se, invece, l’interesse legittimo è pretensivo, e cioè volto ad ottenere un provvedimento, il semplice annullamento del diniego espresso o il semplice accertamento del silenzio di per sé non soddisfano il ricorrente che non vede comunque modificata la situazione giuridica in termine a lui favorevoli.

In questo caso il cittadino potrà esperire il giudizio di ottemperanza.

In ordine al silenzio, la giurisprudenza ha cercato di ovviare a tali difficoltà senza stravolgere lo schema del processo da impugnazione, attribuendo al silenzio il valore di atto tacito.

 Per consentire al ricorrente vittorioso, titolare di un interesse pretesivo di poter perseguire il risultato utile finale al quale mira, l’attenzione è stata posta sul problema del vincolo positivo, scaturente dalla pronuncia di annullamento del GA, ulteriore a quello della preclusione della possibilità di riemanare lo stesso atto con gli stessi contenuti.

 In pratica, ci si è mantenuti fedeli all’azione di impugnazione e al modello di giudizio di annullamento, introducendo nella decisione un momento vincolante di accertamento.

 Per quanto attiene agli interessi pretensivi, al fine di assicurare la loro tutela, nel tempo sono stati utilizzati diversi strumenti processuali, ossia:

 azioni cautelari attraverso ordinanze propulsive

  • effetto conformativo della decisione di annullamento
  • risarcimento in forma specifica
  • ricorso avverso il silenzio
  • azione di accertamento

 Pertanto, della centralità dell’azione di annullamento permane una traccia anche nell’attuale codice in ragione sia del fatto che l’azione risarcitoria autonoma può essere esperite entro breve termine di decadenza, sia della disciplina che impone al privato un onere di impugnare previamente l’atto.

 In questo modo risulta riproposta la logica della pregiudizialità.

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