Contratti di utenza

Quali siano in concreto le prestazioni alle quali ciascun fruitore di un servizio pubblico ha diritto, risulta in concreto dal contratto di utenza stipulato con l’impresa esercente il servizio. I principali contratti di utenza sono:

  • i regolamenti di servizio, i quali stabiliscono talune modalità di svolgimento del servizio e dettano anche regole che debbono essere rispettate dai fruitori (es. disposizione relative all’utilizzo di una biblioteca).

Tali regolamenti, essendo diretti soltanto a coloro che intendono fruire di un certo tipo di prestazioni, possono essere configurati come atti che indicano le condizioni generali che si applicano ai contratti con gli utenti e che hanno effetto nei limiti ed alle condizioni previste dall’art. 1341. La loro vigenza, quindi, non è fondata, come si riteneva in passato, su un potere di supremazia del soggetto che eroga il servizio nei confronti dell’utente, ma invece su un rapporto contrattuale che vincola ambedue i soggetti e che comporta l’insorgere nei confronti dell’utente di diritti ed obblighi;

  • le direttive sulla qualità, con le quali vengono definiti i livelli generali di qualità riferiti al complesso delle prestazioni e i livelli specifici di qualità riferiti alla singola prestazione da garantire all’utente.

Tali direttive hanno, almeno in parte, effetti autoritativi nei confronti dell’imprenditore cui si rivolgono: le autorità indipendenti, infatti, sono competenti ad esercitare controlli sullo svolgimento dei servizi pure per questi aspetti;

  • le Carte dei servizi, le quali indicano lo standard che gli esercenti dei servizi si obbligano a rispettare nell’erogazione dei servizi stessi e le procedure previste in caso di mancato rispetto di tali standard.

Determinazione dei prezzi

Nel caso di servizi pubblici, la determinazione dei criteri di commisurazione dei corrispettivi che gli utenti devono pagare per le prestazioni ricevute, rappresenta talvolta uno dei contenuti del contratto di servizio (o del contratto di programma). Nella legislazione più recente, si tende a prevedere che tale determinazione autoritativa sia fatta con un atto amministrativo attribuito alla competenza di un’amministrazione diversa da quella che organizza il servizio (es. amministrazione indipendente).

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