Articolo 110

1. Il Governo della Federazione Russa esercita il potere esecutivo della Federazione Russa.

2. Il Governo della Federazione Russa è composto dal Presidente del Governo della Federazione Russa, dai Vicepresidenti del Governo della Federazione Russa e dai Ministri federali.

Procedimento di formazione del Governo

Articolo 111

1. Il Presidente del Governo della Federazione Russa è nominato dal Presidente della Federazione Russa con il consenso della Duma di Stato.

2. La proposta relativa alla candidatura a Presidente del Governo della Federazione Russa è presentata entro un periodo di due settimane dall’entrata in carica del Presidente della Federazione Russa di nuova elezione, o dopo le dimissioni del Governo della Federazione Russa, o nel corso di una settimana dal giorno in cui è stata respinta una candidatura da parte della Duma di Stato.

3. La Duma di Stato esamina la candidatura a Presidente dei Governo della Federazione Russa proposta dal Presidente della Federazione Russa nel corso di una settimana dal giorno della presentazione della proposta di candidatura.

4. Dopo un triplice rifiuto da parte della Duma di Stato delle candidature presentate a Presidente del Governo della Federazione Russa, il Presidente della Federazione Russa nomina il Presidente dei Governo della Federazione Russa, scioglie la Duma di Stato ed indice nuove elezioni.

La nascita del Governo dipende dal Capo dello Stato, con l’approvazione della Duma (rapporto fiduciario).

La Duma può rifiutare ma non proporre un candidato alternativo. Se per tre volte lo rifiuta, il Presidente può nominare il suo candidato comunque e sciogliere la Duma. Si è pronunciata anche la Corte Costituzionale, cercando di non entrare in conflitto (self restrain) ritenendo che il Presidente può presentare per tre volte lo stesso candidato. Finora non è mai stato utilizzato questo potere di scioglimento.

Articolo 117

1. Il Governo della Federazione Russa può rassegnare le dimissioni che sono accettate o respinte dal Presidente della Federazione Russa.

2. Il Presidente della Federazione Russa può prendere la Decisione sulle dimissioni del Governo della Federazione Russa. (ndr revoca)

Cosa succede se la Duma decide di sfiduciare il Governo?

3. La Duma di Stato può esprimere la sfiducia al Governo della Federazione Russa. L’Ordinanza di sfiducia al Governo della Federazione Russa viene adottata con la maggioranza dei voti del numero complessivo dei Deputati della Duma di Stato. Dopo la manifestazione da parte della Duma di Stato della sfiducia al Governo della Federazione Russa, il Presidente della Federazione Russa ha il diritto di dare avviso delle dimissioni del Governo della Federazione Russa, oppure di non essere d’accordo con la Decisione della Duma di Stato. Nel caso in cui la Duma di Stato nel corso di tre mesi esprima nuovamente la sfiducia al Governo della Federazione Russa, il Presidente della Federazione Russa annuncia le dimissioni del Governo, oppure scioglie la Duma di Stato.

La decisione ritorna al Presidente anche quando la revoca è di iniziativa parlamentare.

4. Il Presidente del Governo della Federazione Russa può sottoporre alla Duma di Stato la questione della fiducia al Governo della Federazione Russa. Se la Duma di Stato respinge la fiducia, il Presidente nel corso di sette giorni prende una Decisione sulle dimissioni del Governo della Federazione Russa, o sullo scioglimento della Duma di Stato e sulla proclamazione di nuove elezioni.

È la cosiddetta questione di fiducia posta dal Governo, spetta anche in questo caso la decisione al Governo.

Emerge un modello che prevede una duplice responsabilità: nei confronti dell’assemblea e nei confronti del Presidente che è sicuramente preponderante.

Il modello di riferimento potrebbe essere l’esperienza francese ma nel concreto il Presidente ha poteri molto forti rispetto al Governo. In Francia si accetta che il Presidente possa costringere il Presidente del Consiglio a dimettersi qui invece è costituzionalizzato. In Francia se il parlamento sfiducia il Presidente del Consiglio, questi è obbligato a dimettersi.

È evidente che l’indirizzo politico è scelto in maniera preponderante dal Presidente della Federazione (lo si vede in maniera evidente nell’art.80 e in tutta un’altra serie di previsioni (art. 83, decide sulle dimissioni del Governo, rimuove i ministri federali). L’art. 113 “indirizzi fondamentali del Governo assunti in conformità agli ukaz del Presidente”. L’art. 114 prevede che le attività del Governo sono soggetti agli ukaz del Presidente. Gli atti normativi del Governo (decreti e ordinanze) devono rispettare gli ukaz del presidente e se non li rispetta questi le può annullare. La presidenza Putin gode dell’appoggio del parlamento quindi tutto sommato non ha bisogno dello strumento degli ukaz, può innescare una fase di iniziativa legislativa e farla approvare direttamente da parlamento.

La particolarità è che l’unico limite dello scioglimento è che sia possibile solo se si verifica una delle situazioni viste di crisi del rapporto fiduciario). Non è del tutto libero come invece accade in Francia

Il governo russo dal 1993 ad oggi

Fin dalla prima presidenza Eltsin, dopo le elezioni del 1993, che si sono svolte in contemporanea con l’approvazione della costituzione, esse sono monitorate al livello europeo perché la Russia aveva già fatto la richiesta di aderire al Consiglio d’Europa. In realtà, in quella sede ci sono state valutazioni dissenzienti sulle elezioni anche se grosso modo si diede una valutazione positiva, tant’è che c’era la presenza di diverse forze politiche all’interno della Duma (e questo è riferito sia alla parte proporzionale che maggioritario). L’affluenza alle urne era attorno al 60% mentre le prime elezioni pluraliste hanno visto una partecipazione molto più ampia.

È un contesto di forte crisi economica e di incertezza politica proprio per la frammentazione che si era venuta a creare anche all’interno della Duma. In questo contesto ci sono scelte di compromesso sul piano politico che dimostrano la debolezza del Presidente (con gli oligarchi che hanno creato imperi economici) e con le repubbliche federate cercando di ottenere il loro appoggio. Si traduce anche nei rapporti col parlamento. In questa fase il Presidente adotterà diversi provvedimenti attraverso dei propri ukaz proprio per evitare un parlamento su cui non aveva la maggioranza e modificando tutta la legge elettorale “di contorno” ( numero firme, soglie di sbarramento ecc.). Questo tentativo di stabilizzare il contesto politico è comune anche nelle democrazie popolari. Nel 1995 ci sono le nuove elezioni che riducono le forze presenti in parlamento, ma in modo non significativo.

Nei collegi uninominali c’erano oltre 2700 candidature! (poi saranno soppressi). Nel 1996 c’è la rielezione di Eltsin (sono gli anni della prima guerra in Cecenia che aveva ostacolato l’accesso della Russia al Consiglio d’Europa). Nel’agosto 1999 Putin viene nominato primo ministro e il 31 viene nominato anche Presidente ad internim perché Elstin non può più adempiere alle sue funzioni. Nel 1999 ci sono le nuove elezioni politiche (Duma) che sono una verifica preventiva delle elezioni presidenziali del 2000.

Nel 1999 il primo partito è il partito comunista; emerge anche il partito Russia Unita che sostiene il futuro presidente Putin (secondo posto). Inizia quindi a svilupparsi l’idea di un partito che sostenga il presidente. Presidente Putin che verrà eletto con un forte successo. Nel mezzo c’è anche il nuovo conflitto con la Cecenia in cui il Presidente si pone come garante dell’unità rispetto alle spinte indipendentiste. Putin ha ottenuto forte successo perché nella Presidenza Eltsin il dibattito era maggiore perché c’erano più partiti.

Nel 2003 c’è il rinnovo della Duma. I dati interessanti sono: il partito Russia Unita che sostiene il Presidente è salito al 37%. Il partito comunista scende al 12%. In queste elezioni il pluralismo era garantito dai voti ricevuti nei collegi uninominali dei cosiddetti indipendenti (c’era anche un significativo 4% del voto contro tutti). Nel 2004 viene rieletto con il 70% dei suffragi e in questa fase che decide la modifica del sistema elettorale della Duma che condizionerà le elezioni del 2007. La ottiene attraverso la Duma stessa (ha la maggioranza), nel maggio 2005

– Tutti i seggi distribuiti col sistema proporzionale

– Innalzamento della soglia di sbarramento al 7%

Nelle elezioni del 2007 dove il partito del presidente (RUSSIA UNITA) ottiene oltre il 64% dei voti e il numero delle forze politiche è ridotte a 4 e l’unica forza di opposizione era il partito comunista che si è fermato al 11%.

Nel marzo 2008 è stato eletto Dmitrij Medvedev, proposto da Putin stesso, con il 70% dei suffragi.

Putin compie una serie di scelte espressione di un chiaro disegno politico diverso da quello di Eltsin. Fin dal 2000 presenta un suo progetto che è di rafforzamento del potere centrale (federale) rispetto all’autonomia che avevano i soggetti della federazione e dall’altra parte rafforzare il potere del Governo per vincere l’ostruzionismo parlamentare.

Provvedimenti nei confronti dei soggetti della federazione (cosiddetti verticale del potere):

– Nel maggio 2000 (con ukaz) Putin crea 7 distretti federali (c’erano oltre 80 soggetti della federazione) costruiti sulla base dei distretti militari che hanno al vertice un plenipotenziario delegato del presidente. L’obiettivo proclamato era quello di migliorare i rapporti tra livello federale e livello locale. In realtà l’interpretazione che si è data è l’assunzione di una forma di controllo sul funzionamento dei governi locali. Questi plenipotenziari fanno parte dell’Amministrazione del Presidente.

Luglio 2000 (con legge della Duma) si interviene sul funzionamento degli organi dei soggetti della federazione, in particolare, prevedendo che nel caso di inerzia dei soggetti, cioè se non provvedono ad attuare alla legislazione federale possono essere sciolti.

Agosto 2000 (con legge) viene modificata la formazione della seconda camera. La costituzione prevede che vi siano due rappresentati per ogni soggetti ma non c’è scritto come vengono scelti (uno esecutivo e uno organo legislativo) erano il Capo del Governo e il Presidente del legislativo. Con questo provvedimento viene loro impedito di diventare membri della seconda camera. È rilevante perché non sono più coperti da immunità. Di fatto si indebolisce la seconda camera.

Dicembre 2004 (con legge) viene modificata la procedura per la scelta dei Capi degli esecutivi dei soggetti. La costituzione non la disciplina e nei primi anni (93 – 2000) si era stabilità l’elezione diretta del capo dell’esecutivo di ciascun soggetto. Nel 2004 i capi degli organi di vertice viene eletto dal parlamento ma su proposta del Presidente federale.

Sono interventi che non modificano la costituzione. Queste scelte di accentramento del Presidente, in realtà, hanno suscitato valutazioni anche positive sul piano del consenso che è stato raccolto, ma anche perché c’era esigenza di rafforzare l’immagine del Paese che con Elstin era diminuita.

Il timore di questa valutazione negativa ci fa capire la scelta fatta nel 2008. Scadeva il secondo mandato di Putin, se si fosse presentato per un terzo mandato (pur non previsto) probabilmente avrebbe avuto l’appoggio popolare. Nel 2007 avrebbe potuto ottenere una revisione costituzionale. Per garantire un’immagine sul piano internazionale ha scelto invece di rafforzare il proprio partito facendosi poi nominare capo del Governo (che è tendenzialmente il leader del primo partito).

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