Per fondare l’unità dell’ordinamento giuridico europeo non basta una Costituzione (anche se necessaria), non basta un c.c. europeo, ma è comunque necessario un grande lavoro d’elaborazione scientifica (capace di promuovere nuove norme ma anche di interpretarle sistematicamente, raccordando il diritto dell’UE a quello dei singoli stati): vi è quindi l’ambizione dei giuristi di creare un diritto valido per le vaste aree transnazionali, con la consapevolezza che ciò richiede tempo e rinnovamento anche dei procedimenti/contenuti delle formazione dei giovani chiamati ad operare in questa realtà in formazione. Per rinnovare la scienza e la didattica che permetta di progettare un “diritto europeo” ed un “giurista europeo” capace di applicarlo/interpretarlo, occorre un profondo rinnovamento della cultura giuridica (intesa come nuova consapevolezza/conoscenza del carattere transnazionale del diritto europeo, nei suoi aspetti teorici). Occorre individuare un diritto uniforme (specie diritto privato) capace di riconoscere le singole identità culturale, ma ricomporle in un modello armonico.

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