Il contenuto del provvedimento può avere carattere conservativo o carattere anticipatorio: il pregiudizio da neutralizzare, infatti, può consistere tanto in modificazioni della situazione di fatto su cui la decisione di merito deve manifestare i suoi effetti (periculum da infruttuosità), quanto nel protrarsi della violazione per tutto il tempo del processo ordinario a cognizione piena (periculum da tardività).

Occorre individuare tre interrogativi inerenti al contenuto del provvedimento di urgenza:

  • ci si chiede se un procedimento di urgenza possa essere anche di mero accertamento. Al riguardo sono state sollevate perplessità per la presunta inconciliabilità dell’accertamento del diritto con la provvisorietà della misura cautelare. La certezza provvisoria del provvedimento di urgenza, tuttavia, è fonte di una qualche utilità per il titolare del diritto, in quanto riduce il danno causato dal mero vanto o dalla contestazione altrui;
  • ci si chiede se sia o meno ammissibile un provvedimento di urgenza che abbia come contenuto la condanna all’adempimento di obblighi di non fare o di fare infungibili. La prassi interpretativa dell’art. 700 sembra tuttavia pacifica nel senso di ammettere l’emanazione di provvedimenti di condanna a contenuto inibitorio a prescindere dalla possibilità o meno di dar loro attuazione. L’art. 388 co. 2, peraltro, incriminando anche l’elusione di un provvedimento cautelare, può essere utilizzato come misura coercitiva tendente ad incidere sulla volontà dell’obbligato in modo tale che questo adempia;
  • ci si chiede se si possa disapplicare una norma di legge ordinaria costituzionalmente illegittima in via di urgenza, ossia prima della sentenza a cognizione piena emanata a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale. A detta di Proto Pisani la soluzione più equilibrata induce a ritenere che:
    • il giudice adito ante causam, pur potendo concedere i provvedimenti di urgenza previa disapplicazione della norma ordinaria illegittima, non può provvedere direttamente alla rimessione alla Corte costituzionale: l’unico giudice competente in tal senso, infatti, è il giudice innanzi al quale viene instaurata la causa di merito;
    • il giudice monocratico di tribunale, in caso di richiesta in corso di causa, è competente sia ad emettere il provvedimento di urgenza sia a sollevare la questione di costituzionalità.
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