Gli stretti rientrano tra le vie d’acqua naturali che congiungono tra loro due o più regioni marine. Si dividono in stretti di accesso (quando costituiscono la sola via d’accesso ad un mare chiuso o semichiuso – es. Gibilterra- ) e stretti di passaggio (quando costituiscono la via più breve per raggiungere una data destinazione – es. lo stretto di Messina è la via più breve tra il Mar di Sicilia e il Tirreno). La CMB codifica completa il principio consuetudinaria della libertà di passaggio negli stretti internazionali,affermatosi fin dal secolo scorso. Sono istituiti due diversi regimi, distinguendo tra diritto di passaggio in transito e di passaggio inoffensivo.

Per i distretti che congiungono due parti di alto mare la CMB prevede un diritto di passaggio in transito non impedito, che si applica sia le navi da guerra che al traffico mercantile: è un diritto di attraversamento di cui godono tutte le navi senza alcuna discriminazione. Il passaggio dev’essere rapido e continuo e la nave deve astenersi da ogni attività non collegata al passaggio stesso. A regime del passaggio in transito si contrappone il regime del passaggio inoffensivo tradizionale, che, ai sensi dell’articolo 45 CMB, si applica agli stretti che si trovano tra un’isola e la parte continentale dello stesso Stato ( es. stretto di Messina), nonché agli stretti che consentono il passaggio all’alto mare provenendo dal mare territoriale di un altro Stato.

Gli Stati costieri possono adottare ex art.213 CMB, a fini di sicurezza, percorsi obbligatori e schemi di separazione del traffico nonché regolamentazioni relative alla prevenzione, riduzione controllo dell’inquinamento (così come ha fatto l’Italia nel 1985 a seguito della collisione tra due petroliere che ha fortemente inquinato lo stretto di Messina).

Delle vie d’acqua fanno parte anche i canali artificiali che collegano tra loro due zone diverse di mare: il regime delle acque segue quello delle acque interne, mentre, per la loro utilizzazione, i canali sono retti da un regime convenzionale che il più delle volte prevede libertà di passaggio per la navigazione internazionale (come accade per il Canale di Suez e per il Canale di Panama).

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