L’organizzazione per ceti costituisce uno dei fenomeni più caratteristici della Germania medievale. Una complessa gerarchia di status personali contrassegnava la società civile e determinava varie conseguenze giuridiche e politiche.

  • Il livello superiore era costituito dal ceto della nobiltà, a sua volta ripartita in fasce differenziate il re, i maggiori principi ecclesiastici e laici, i signori di condizione libera, i cavalieri e i ministeriali, infine i vassalli di costoro formavano altrettante classi di uomini disposte in un ordine rigoroso. Nessuno poteva ricevere un feudo da un uomo di livello pari od inferiore al proprio senza con ciò discendere nella scala sociale.
  • Variegato era anche il ceto rurale nel quale coesistevano servi, semiliberi e liberi di diversa condizione.
  • Vi era infine il ceto dei cittadini costituito dagli abitanti dei comuni e dotato di istituzioni e di diritti specifici.

Questa struttura a fasce verticali ebbe correlati istituzionali precisi.

  • al livello dell’amministrazione del regno l’assemblea generale era formata da tre      collegi
  • le signorie territoriali riunivano invece nel Landtag i nobili
  • i prelati, infine i rappresentanti delle città: tre componenti che costituivano gli      Stande del Land.
  • Soltanto in taluni territori i contadini ebbero una rappresentanza propria.

I diversi Stande agivano suddivisi in curie distinte, che deliberavano separatamente. In materia di guerra, di tributi, di suddivisione del territorio gli Stande videro per lo più riconosciuta una loro competenza da parte dei principi. Anche la giurisdizione venne acquisendo una conformazione di ceto, allorché si affermarono le competenze specifiche dei tribunali feudali, cittadini, ecclesiastici, rurali.

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