Lingue e sistemi giuridici
il comparatista pensa ed esprime il proprio pensiero positivo in una determinata lingua, ma può accadere che utilizzi una lingua diversa perché a volte un sistema utilizza nozioni e parole che non hanno riscontro nei concetti noti ai giuristi del loro paese, né nella terminologia presente nella loro lingua (es. Equity..). Può avvenire che il vocabolario di un dato paese si modelli in modo da poter agevolmente indicare i concetti elaborati per descrivere un sistema giuridico affine a quello del paese indicato.
La traduzione
le differenze creano specifiche difficoltĂ di traduzione, che però è necessaria al giurista. L’importanza della traduzione ha fatto nascere una letteratura detta traduttologia: dal confronto dei significati si passa al confronto dei concetti. Alle difficoltĂ di traduzione poste dalla diversitĂ delle norme, si aggiungono le difficoltĂ poste dalle diversitĂ delle strutture linguistiche. Ulteriori difficoltĂ sono date dal fatto che spesso le parole dei giuristi sono fatte per indicare non soltanto i caratteri che circoscrivono una categoria ma anche una serie di emozioni che il giurista ricollega alla categoria. Ci sono poi parole che hanno due diversi livelli di interpretazione: piĂą generica e piĂą precisa. Normalmente spetta alla scienza giuridica definire i concetti giuridici in cui incasellare l’interpretazione giuridica, ma a volte è il legislatore che afferma una data qualificazione e classificazione e il giurista può contestare ma non ignorare ciò.
Il comparatista e la traduzione
Posto di fronte a un problema di traduzione il comparatista deve scegliere la soluzione corretta. A volte è semplice, altre volte sarĂ costretto a tradurre, altre deve accertare le disparitĂ o introdurre il neologismo necessario per rendere l’espressione dell’altra lingua.