Gli attuali Stati Uniti d’America si proclamarono uno stato indipendente e sovrano nel 1776, costituendosi in una confederazione di 13 stati derivati da 13 colonie tutte poste sulla costa atlantica, costituite con insediamento di coloni dall’Inghilterra, Scozia e Irlanda. La struttura di fondo caratterizzante le diverse colonie era piuttosto variabile (insediamenti a carattere religioso..) ma la componente giuridica del sistema fu scarsa . L’amministrazione coloniale inglese era regolata secondo i canoni dell’improvvisazione e del disordine. Inizialmente il numero rarefatto di abili avvocati era imputabile da un lato alla ritrosia di emigrare e dall’altro da un sentimento antilegalistico diffuso.

Nel XVIII secolo l’opera di Blackstone consente l’apprendimento iniziale del sistema giuridico inglese da parte di una larga cerchia di persone. Non si realizzò in  tutte le colonie ma fu reso assai diluito nel tempo per effetto dell’espansione degli Stati Uniti verso la costa del Pacifico. Nell’esperienza americana la definitiva conquista del monopolio dell’amministrazione della giustizia da parte di giuristi esperti si è verificata solo nel XX secolo con il completamento della ricezione del common law.

Gli USA sono la nazione multietnica per eccellenza. Il primo segnale della loro emancipazione è stata un’accentuata mobilità. La popolazione della costa atlantica si è riversata al di là dei monti Apalachi →  grande movimento migratorio. È fuorviante intendere la vicenda storica del diritto americano come una lunga rincorsa al sistema inglese, anche se ha mutuato dal common law d’Inghilterra il suo vocabolario giuridico di fondo.

Ci sono 2 coordinate lungo le quali conviene seguire lo svolgimento storico dell’esperienza giuridica statunitense:

  • fattori effettivi di differenziazione rispetto all’inglese
  • fattori effettivi di accentuata dinamicità del sistema

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