Con riferimento al carattere immediatamente impegnativo dell’accettazione relativa a proposte di acquisto di beni o di forniture di servizi, deve tenersi conto delle nuove norme introdotte nel nostro ordinamento con il d.lgs. 50/1992 in attuazione di Direttiva comunitaria. Il campo di applicazione di tale disciplina è quello dei contratti riguardanti al fornitura di beni o la prestazione di servizi conclusi al domicilio del consumatore. Consumatore viene definito “la persona fisica che agisce per scopi che possono considerarsi estranei alla propria attività professionale.” Per tali contratti si dispone che, anche a contratto concluso, spetti al consumatore un diritto di recesso nei termini e alle condizioni indicati nella stessa legge, e in ordine ai quali sarà lo stesso operatore commerciale a informare il consumatore. Il recesso è una dichiarazione recettizia da esercitarsi entro sette giorni dalla data di sottoscrizione della cosiddett nota di ordine, oppure dalla data di ricevimento della merce se successiva. Con la recezione le parti sono sciolte dalle rispettive obbligazioni derivanti dal contratto. Rappresenta una forma di scioglimento del contratto che deroga chiaramente ai principi codicistici in materia di vincoli derivanti dalla conclusione del contratto. È principio infatti codici stico che il contratto non possa essere sciolto che per mutuo consenso o per cause ammesse dalla legge (art. 1372). I contratti a distanza sono contratti aventi ad oggetto beni o servizi stipulati tra un fornitore e un consumatore nell’ambito di un sistema di vendita o di prestazione di servizi a distanza organizzato dal fornitore che impiega esclusivamente una o più tecniche di comunicazione a distanza fino alla conclusione del contratto, compresa la conclusione del contratto stesso. Anche in relazione a tali contratti, è accordato al consumatore il diritto di recedere disponendo di almeno 10 giorni lavorativi. Se il fornitore è venuto meno ai propri obblighi in materi di informazione, tale periodo è portato a tre mesi. I diritti attribuiti al consumatore sono definiti irrinunciabili. La stessa legge stabilisce che si applicheranno le disposizioni più favorevoli al consumatore contenute nella disciplina sui contratti a distanza. Con riguardo alla materia dell’intermediazione finanziaria, il T.U. prevede che in relazione ai contratti di investimento, il cliente può recedere in ogni momento dal contratto.

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