Le pagine sull’istituzione non hanno spesso lasciato soddisfatto Bobbio. Ritiene che la parola ”organizzazione” non venga ben definita e per un altro verso il diritto viene definito come organizzazione (quindi risolto in un’altra entità che spesso non è definita e invece da altre parti definita come struttura, posizione, sistema o l’organizzazione è considerata come scopo del diritto). Bobbio si chiede cosa sia il diritto se l’organizzazione è lo scopo dello stesso. C’è una difficoltà nel capire, che Bobbio addebita alla mancata risoluzione del concetto di organizzazione in senso giuridico in quello di sistema normativo. In pratica in questo modo vuole dare una definizione del diritto, ma prima dell’organizzazione viene qualcosa di pregiuridico (come potere, forze sociali ecc.) e allora è giocoforza immergere il diritto nella società da cui nasce. Hauriou ad esempio non aveva voluto dare una definizione di diritto proprio perchè sapeva che si sarebbe battuto in terreni pregiuridici. L’analisi bobbiana è che aver voluto identificare il concetto di diritto in quello di istituzione per fornire un concetto giuridico e non sociologico, invece che fare dell’istituzione il fatto costitutivo del diritto quindi pregiurifico (come a dire: prima del dell’istituzione non si interessa di nulla), portò a difficoltà risolte dalla teoria del diritto post-romano

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