In realtà questa distinzione è comunque importante in quanto serve a individuare le 2 funzioni di solito proprie di un ordinamento giuridico: render possibile la convivenza di individui perseguenti ognuno fini singoli e rendere possibile la cooperazione di individui intorno a un fine comune. Le norme di condotta stabiliscono le condizioni per l’attuazione del massimo d’indipendenza di individui conviventi, mentre quelle di organizzazione quelle che con un’opera di convergenza forzata di azioni sociali stabiliscono condizioni per attuare il minimo di dipendenza necessario a individui cooperanti. Contrapposizione quindi tra coordinamento e convergenza.

Hart distingue poi norme primarie e secondarie, non nel senso moderno in cui per norme secondarie si intendono norme su norme, nel senso che per le prime si intendono norme che pongono obblighi (e sono proprie degli ordinamenti primitivi) e le seconde quelle che conferiscono poteri (esse integrano le prime nelle società più evolute, queste norme sono attributive e sono di tre tipi: riconoscimento (non organizzazione), mutamento, giudizio). Si nota poi un parallelismo tra società primitiva di Hart e la società tribale di Hayek mentre inversamente alla società evoluta del secondo caratterizzata dalla prevalenza delle norme di condotta corrisponde in Hart l’ordinamento composto di un apparato sempre più ricco e complesso di norme secondarie. Quindi per Hart lo sviluppo storico va delle norme primarie a quelle secondarie per Hayek invece si va da quelle di organizzazione a quelle di condotta. Le due distinzioni quindi non coincidono e d’altronde in uno stato moderno per quanto siano importanti norme che attribuiscono poteri, l’attribuzione è spesso accompagnata dall’imposizione di un obbligo. Sicuramente le norme attributive di Hart sono una categoria più ampia di quelle di organizzazione, ma nell’organizzazione partecipano comunque norme primarie ossia norme imperative.

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