Prova libera e prova legale:

  • si ha prova libera quando la massima di comune esperienza viene individuata liberamente dal giudice. In questo caso valutare l’idoneità dei mezzi di prova acquisiti a dimostrare l’esistenza o meno del fatto controverso rappresenta un’attività logica razionale attribuita al giudice. La prova libera, assolvendo ad esigenze di giustizia a fronte di quelle di certezza, presuppone una particolare fiducia nei confronti dei giudici;
  • si ha prova legale quando la regola viene predeterminata dal legislatore. In questo caso affermare l’idoneità dei mezzi di prova acquisiti e dimostrare l’esistenza o meno del fatto controverso rappresenta un’attività giuridica effettuata dal giudice mediante la sussunzione del fatto percepito sotto la norma generale ed astratta nella quale il legislatore ha codificato la singola regola o massima di comune esperienza. La prova legale si realizza sia codificando in positivo una massima di esperienza comune sia codificandola in negativo, ossia prevedendo per i singoli mezzi di prova limiti di ammissibilità, (regola di esclusione). Tale prova, peraltro, privilegiando le esigenze di certezza rispetto a quelle di giustizia, postula sfiducia nei confronti dei giudici.

Mentre l’errore commesso dal giudice in sede di prova legale integra gli estremi di una violazione di legge, controllabile dalla Cassazione, l’errore commesso dal giudice in sede di valutazione di una prova libera risulta controllabile dalla Cassazione solo in modo indiretto, per il tramite della motivazione in caso di sua omissione, insufficienza o contraddittorietà.

Nel nostro ordinamento vale la regola generale della prova libera, sebbene sussistano secondarie ipotesi di prove legali. Tanto più un sistema è orientato al principio della valutazione delle prove secondo il prudente apprezzamento del giudice, tanto più esso deve assicurare la legalità nell’acquisizione dei mezzi di prova: il principio del libero convincimento, infatti, non può servire a superare il rispetto della legalità nelle modalità di acquisizione delle prove. La prova libera, tuttavia, non equivale ad arbitrio, motivo per cui risulta necessario:

  • il rispetto del divieto di utilizzazione del sapere privato da parte del giudice;
  • l’assunzione delle prove costituende in contraddittorio;
  • il rispetto delle modalità di acquisizione dei mezzi di prova;
  • la motivazione sul perché un determinato fatto è stato ricostruito in un certo modo.

Come la prova libera non è arbitrio, la prova legale non è offensiva del prudente apprezzamento della conoscenza: anche la prova legale, infatti, consiste normalmente nella codificazione di massime di comune esperienza dotate di alto grado di attendibilità

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