Teoria della causalità adeguata

Secondo la teoria della causalità adeguata, è causa di un evento la condotta umana che, oltre ad essere condictio sine qua non, risulta anche adeguata all’evento, ovvero idonea a determinarlo secondo la prevedibilità ordinaria (comune). Dato che l’idoneità non è la probabilità esatta di causare l’evento, la condotta umana è causa soltanto degli effetti che, al momento in cui essa si svolse, erano da ritenere probabili secondo l’id quod prerumque accidit.

Tale teoria, tuttavia:

  • pecca per difetto, perché espelle dal campo della causalità la scienza e le esperienze superiori a quella comune.
  • opera una contaminazione tra causalità e colpevolezza.

Teoria della causalità umana

Secondo la teoria della causalità umana, è causa di un evento la condotta umana che ne costituisce la condictio sine qua non, a patto che l’evento rientri nella sfera di dominabilità dell’uomo. Quest’ultimo, infatti, potendo prevedere, attraverso i suoi poteri conoscitivi, gli effetti che derivano da determinate cause, può inserirsi nel processo causale imprimendovi la direzione desiderata, elemento questo che dimostra l’esistenza di una sfera di signoria in cui l’uomo può dominare gli accadimenti. La condotta, pertanto, è causa soltanto degli eventi che rientrano nella sfera di controllo dell’uomo, e non anche degli eventi non dominabili, ossia eccezionali.

Tale teoria, pur nella sua fondamentale intuizione:

  • viene ridotta a una variante della causalità adeguata.
  • viene accusata di operare una contaminazione tra elemento soggettivo ed elemento oggettivo: col far dipendere la causalità da un’ambigua prevedibilità dell’evento, infatti, scivola sul terreno della colpevolezza senza risolvere il problema della causalità.
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