I codici di autoregolamentazione dello sciopero.

La legge assegna al contratto collettivo un ruolo centrale nella gestione del conflitto. In tale prospettiva, il contratto collettivo diventa fonte, sia pure extra ordinem, di disciplina dello sciopero. La legge 146/1990 assegna al contratto collettivo, oltre alla sua funzione tipica, anche quella di dare soddisfazione agli interessi degli utenti, quando siano costituzionalmente garantiti. In sostanza, la legge affida ad un atto di autonomia privata la cura di un interesse pubblico.

Va evidenziato che:

  • Nello sciopero dei servizi pubblici, l’obbligo per i singoli lavoratori di svolgere le prestazioni indispensabili non è un effetto direttamente collegabile al contratto collettivo, ma deriva direttamente dalla valutazione di idoneità che su di esso esprime la Commissione di Garanzia.
  • La valutazione positiva della Commissione non produce l’effetto di estendere l’efficacia delle regole procedurali in tema di raffreddamento e conciliazione nei confronti delle organizzazioni che non hanno partecipato alla loro negoziazione. In effetti, l’imposizione di un’obbligazione contrattuale siffatta al sindacato che non abbia stipulato il contratto costituirebbe una lesione del principio dell’organizzazione sindacale sancito dall’articolo 39 comma 1 della Costituzione.

Nella legge 146/1990 è riconosciuto ampio spazio ai codici di autoregolamentazione dello sciopero dei lavoratori autonomi, professionisti e piccoli imprenditori, in solido con le loro associazioni:

  1. Tali associazioni, diversamente dai sindacati dei lavoratori autonomi, devono provvedere unilateralmente a limitare l’astensione del lavoro dei loro iscritti attraverso l’adozione di codici di autoregolamentazione per contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con l’esercizio dei diritti della persona costituzionalmente garantiti.
  2. Anche rispetto ai lavoratori autonomi la generalità del vincolo del codice di autoregolamentazione dipende dalla valutazione positiva della Commissione di Garanzia, mentre la valutazione negativa della stessa Commissione priva il codice di efficacia nei confronti di tutti i lavoratori.
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