L’argomento dell’efficacia delle norme nel tempo presenta diversi rilevanti profili. Innanzitutto l’inizio dell’obbligatorietà di leggi o regolamenti è fissato nel quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione, periodo questo (vacatio legis) che ha lo scopo di permettere che si prenda piena conoscenza della nuova norma.
In linea i massima la legge dispone solo per l’avvenire, non è cioè soggetta a retroattività, come dispone l’art. 11 delle preleggi del codice civile, norma derogabile solo dalla legge in quanto fonte primaria. Si cerca comunque di delimitare il principio della possibile retroattività della legge, facendo riferimento all’intangibilità dei diritti quesiti, ovvero delle situazioni relative a diritti o a rapporti definitivamente acquisiti dalla persona, evidenziando dunque che i rapporti definitivamente esauriti sono insuscettibili di essere modificati da norme sopravvenute. Al fine di valutare quando determinati rapporti giuridici possono dirsi esauriti, in linea di massima, si fa riferimento a tre principi specifici che non lasciano dubbi, ovvero la sentenza passata in giudicato, la transizione e la prescrizione o decadenza.
Resta il problema di come si produca tale efficacia delle norme, ovvero della successione delle norme nel tempo. Se le norme sono di ordine paritario, vale la regola lex posterior derogat priori, abrogazione che può essere espressa o implicita. Se invece le norme sono di grado diverso vale la regola che la norma più resistente prevale sulle norme sia anteriori che posteriori.
Riguardo all’efficacia delle norme nello spazio, la regola generale dice che le norme stesse si estendono a tutta la comunità cui sono destinate. Ci sono però tre estensioni di tale regola:
- alcune norme di carattere generale si applicano anche ai cittadini residenti all’estero.
- le norme penali e di polizia debbono essere osservate anche dagli stranieri.
- le norme costituzionali, in particolare quelle relative ai diritti di libertà, si applicano anche agli stranieri residenti.
Esistono comunque eccezioni alla regola generale di territorialità ed esse sono costituite dai principi del diritto internazionale privato, secondo cui, in alcuni casi, i tribunali sono chiamati a giudicare in cause in cui gli stranieri sono parti, e talvolta anche ad applicare il diritto straniero.
Quando l’ordinamento giuridico attribuisce a taluno un diritto soggettivo, intende tutelare un preciso interesse del singolo, interesse che si accentra su un elemento definito oggetto del diritto. Nel diritto pubblico tali oggetti possono essere sia i mezzi dell’azione amministrativa sia le persone stesse sia i beni, i cui titolari sono i privati, lo Stato o altri enti pubblici.