Si hanno quando le Qualcosa sono complesse, quindi la corte si pronuncia sulla disposizione di legge non nel significato individuato dal giudice a quo, ma su un diverso significato che ritiene sia contenuto nella disposizioni.

La corte non stabilisce “sua sponte” ed in qualsiasi momento il significato delle disposizioni di legge perché sarebbe una menomazione del potere giudiziario, ma solo quando non c’è interpretazione uniforme  del diritto (cd. Vivente quando tale interpretazione è diffusa fra i giudici; alla formazione del diritto vivente partecipano tutti gli operatori pratici del diritto, corte costituzionale compresa) .

si distinguono

Le decisioni interpretative di rigetto correttive → posto che in presenza di una interpretazione costante e diffusa si dice che esiste un “diritto vivente” e dunque una “certezza” sul significato normativo di una disposizione considerata, la corte interviene laddove consideri sbagliata con certezza l’interpretazione del giudice a quo perché si discosta proprio dal diritto vivente

Decisioni interpretative adeguatrici → Se non esiste un diritto vivente, la corte può offrire in alternativa alla interpretazione del giudice una propria interpretazione; le 2 interpretazioni si equivalgono e solo il tempo dirà quale delle 2 era giusta

Le decisioni interpretative d’accoglimento → quando i giudici ignorano l’interpretativa di rigetto rifiutando di applicare la norma così come individuata dalla corte che si trova quindi costretta ad accogliere

 

Per ciò che concerne gli effetti delle decisioni interpretative, mentre le sentenze di accoglimento hanno gli effetti ordinariamente collegati a questo tipo di pronuncia, maggiormente controversa è la questione riguardante le decisioni di rigetto, dovendosi distinguere tra le decisioni di rigetto in senso stretto che sembrano vincolanti , nelle quali l’interpretazione fornita dalla Corte è individuabile sia nella motivazione che nel dispositivo, e le decisioni di rigetto interpretative che sembrano solo persuasive , nelle quali invece l’interpretazione fornita dalla Corte è presente nella sola motivazione. Si deve comunque notare come solitamente la giurisprudenza ordinaria si adegui alle interpretazioni operate dalla Corte, discostandosene soltanto in caso di invincibile opposto convincimento ermeneutico.

 

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