Per le società a responsabilità limitata la legge stabilisce che la decisione dei soci che approva il bilancio decide anche sulla distribuzione degli utili mentre per le società per azioni tale deliberazione è effettuata dall’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio. Nel caso in cui il bilancio sia stato approvato dal consiglio di sorveglianza la distribuzione degli utili deve comunque essere approvata dalla assemblea dei soci.

La legge stabilisce anche che non possono essere pagati dividendi se non per utili effettivamente conseguiti e risultanti dal bilancio regolarmente approvato, dedotte le quote da attribuirsi a riserve legali e statutarie. Non è possibile invece la distribuzione di utili anche se la gestione ha dato nell’esercizio in questione un reddito, se devono essere colmate le perdite degli esercizi precedenti o fin quando non sia ridotto il capitale sociale.

La decisione di distribuzione

La distribuzione degli utili pertanto, pur trovando il suo presupposto nel bilancio approvato, è frutto di una distinta manifestazione di volontà da parte dei soci e ciò anche quando sia stato il consiglio di sorveglianza ad approvare il bilancio. Ciò si spiega con il fatto che non sempre utile realizzato e utile distribuibile coincidono. Infatti qualora sussistano effettive ragioni di utilità sociale di utilizzare l’utile per sopperire ad esigenze di sviluppo o funzionamento della società i soci possono a maggioranza decidere di non distribuire gli utili risultanti dal bilancio

Gli acconti sui dividendi

Per le società per azioni che traggono i loro mezzi finanziari dal mercato dei risparmiatori è prassi diffusa quella dell’acconto sui dividendi al fine di fare in modo che gli investitori ricevano un reddito ad intervalli più brevi rispetto a quello annuale e quindi di avvicinare l’investimento in azioni a quello in obbligazioni o titoli di stato. Quando l’esercizio è già avanzato e gli amministratori sono in grado di prevedere con una forte probabilità i suoi risultati possono decidere (con deliberazione del consiglio di amministrazione) di distribuire un acconto sui dividendi che saranno distribuiti alla fine dell’esercizio sulla base del bilancio approvato dall’assemblea.

Tale prassi tuttavia presenta notevoli elementi di rischio e richiede una certa cautela da parte degli amministratori in quanto può verificarsi che le previsioni fatte al momento del versamento dell’acconto non si realizzino a fine esercizio. Per tale motivo il legislatore è intervenuto ponendo dei limiti. Infatti la facoltà di distribuire acconti sui dividendi è attribuita solo alle società con azioni quotate nei mercati regolamentari e presuppone la sua previsione nello statuto. La deliberazione di approvazione del consiglio di amministrazione deve essere accompagnata dalla approvazione del revisore che deve aver dato un giudizio positivo sul bilancio dell’anno precedente.

Non possono essere distribuiti acconti se dall’ultimo bilancio approvato risultano perdite anche relative agli esercizi precedenti in quanto in tal caso gli utili devono essere destinati a copertura delle perdite. La distribuzione di acconti è soggetta anche a limiti quantitativi in quanto non può superare la minor somma tra gli utili conseguiti alla fine dell’esercizio precedente e quello delle riserve disponibili.

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