Le Fonti del diritto attinenti alle situazioni giuridiche
Le fonti giuridiche sono i fatti e gli atti produttivi di norme giuridiche.
La materia costituisce oggetto del diritto costituzionale, anche se recentemente la dottrina ha rivendicato la rilevanza del loro studio da parte degli amministrativisti.
Molte fonti pongono norme di diritto amministrativo o sono atti soggettivamente amministrativi, nel senso che sono posti in essere da autorità amministrative. Importante è anche il ruolo creativo della giurisprudenza.
Norme di relazione e norme di azione
Solo una parte delle fonti che disciplinano l’attività e l’organizzazione dell’amministrazione può identificarsi con le fonti che attribuiscono e riconoscono gli enti pubblici e le loro situazioni giuridiche (norme di relazione). Il diritto amministrativo in realtà disciplina una materia riguardante le modalità d’azione e di organizzazione amministrativa (norme di azione).
Le norme di relazione proteggono in particolare diritti soggettivi, pertanto alla violazione di una norma di relazione consegue la lesione di un diritto soggettivo con conseguente giurisdizione in capo al g.o.
Sul piano sostanziale ove l’amministrazione agisca in violazione di una norma di relazione , essa pone in essere un comportamento che non è espressione di un potere.
L’atto amministrativo emanato in assenza di potere è dunque nullo, non produttivo di effetti, ed è di norma sindacabile dal giudice ordinario, in quanto l’atto è stato emanato in una situazione di carenza di potere.
Diverse dalle norme che attribuiscono, riconoscono e definiscono i soggetti dell’ordinamento e le situazioni giuridiche, vi sono quelle che disciplinano le modalità di esercizio dei poteri amministrativi, c.d. norme di azione.
Poiché l’azione amministrativa è legittimamente svolta quando sia posta in essere nel rispetto di queste, e poiché l’interesse legittimo è la pretesa alla legittimità dell’azione amministrativa, l’interesse legittimo è anche la pretesa all’osservanza delle norme d’azione.
Pertanto l’azione amministrativa che non rispetti le norme di relazione è illegittima , e la giurisdizione del giudice amministrativo si individua in base al canone del cattivo esercizio del potere amministrativo. Il giudice che accerti la violazione delle norme di azione dovrà eliminare sia l’atto, sia i suoi effetti, emanando una decisione di annullamento. Il regime dell’atto posto in essere in violazione di norme d’azione è quindi l’annullabilità .
Si consideri che l’atto illegittimo può essere annullato in via di autotutela anche dalla stessa amministrazione, la quale ha anche il potere di convalidarlo.
Il riconoscimento dei soggetti dell’ordinamento e la soluzione dei conflitti che li riguardano avviene da parte della Costituzione, dalla legge e dagli atti aventi forza di legge.