Possono essere considerati diretta applicazione del principio di ragionevolezza diversi precetti, elaborati dalla giurisprudenza, le cui violazioni vengono ordinariamente considerate come sintomi del c.d. eccesso di potere, il vizio più caratteristico dei provvedimenti amministrativi. In simili circostanze, in particolare, si usa dire che la decisione è immotivata oppure che è viziata per carenza o per insufficienza di motivazione.

Può essere ricondotto alla ragionevolezza anche il criterio della proporzionalità, richiamato anche con riferimento alle attività non autoritative (es. divieto di imporre un requisito superfluo per l’attribuzione di un beneficio ad un privato).

Qualora si faccia riferimento alla criterio della proporzionalità per esigere che le decisioni tengano conto della necessità che vi sia proporzione anche tra costi (tasse) e benefici, tale principio può essere ricondotto al buon andamento

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