I principi di cui si tratterà qui di seguito sono il risultato di una lunga elaborazione giurisprudenziale e oggi sono stati positivizzati (art. 97 cost.; art 1. 1. sul procedimento amministrativo). Occorre osservale, poi, che L’art. 1 della legge n. 241/90, così, come novellata dalla 1. n. 15/05, prevede espressamente, tra i principi regolatori dell’attività amministrativa, quelli “dell’ordinamento comunitario”.

Il principio del vincolo dl fine è strettamente connesso a quello di ragionevolezza , che rappresenta, insieme all’imparzialità, l’altra inclinazione dello stesso principio. Ragionevolezza significa non arbitrarietà delle scelte, ogni scelta va presa si negli spazi lasciati liberi dalla legge, ma sempre seguendo i vincoli che la stessa impone. Si tratta per le p.a. di una discrezionalità limitata. E la scelta presa dalla p.a. deve essere la migliore possibile per il perseguimento del fine prescelto.

Questo accade a differenza di ciò che succede nella sfera del privato: questo, nell’ambito della sua autonomia, non solo è libero di perseguire con la propria azione i fini che vuole, ma anche di agire con modalità proprie in modo del tutto arbitrale . le p.a. invece sono chiamate a curare interessi altrui, interessi della collettività e perciò il sul agire è SEMPRE finalizzato e perciò controllabile in termini di ragionevolezza. Imparzialità indica il carattere di un’azione che non può favorire l’una o l’altra situazione nella quando va ad operare le sue scelte, e si traduce nel divieto di discriminazione. Tizio potrà ottenere rispetto a Caio dei favori dall’amministrazione solo se ne ha i requisiti e non perché l’amministrazione intenda favorirlo . in questo caso emerge anche il principio di ragionevolezza come quello che vieta l’arbitrio dell’amministrazione, ed emerge anche il vincolo del fine : realizzare cioè l’interesse pubblico attraverso la migliore scelta possibile in base ai requisiti del caso concreto, e non perché si intende favorire un amico, o un soggetto piuttosto che un altro per simpatia, ecc…

Questo insieme di principi sono intesi ad assicurare la migliore amministrazione, e fare in modo che il rapporto tra l’amministrazione e i terzi avvenga in modo leale. Fondamentale è cioè che i terzi siano trattati imparzialmente ed equamente e che i loro interessi non siano ingiustamente sacrificati. Proporzionalità.

Ulteriore declinazione dei principi di ragionevolezza e imparzialità. È particolarmente presente nel diritto comunitario ed è inteso a che le singole situazioni private non siano sacrificate se non è strettamente necessario. E quindi comporta che ogni misura incidente sui singoli soggetti non solo sia idonea, cioè adeguata all’obiettivo, ma anche necessaria, nel senso che nessun altro strumento ugualmente efficace, ma meno negativamente incidente sia disponibile. Queste 2 articolazioni del principio costituiscono una forte sottolineatura dell’esigenza di libertà dei privati dall’intervento pubblico e pongono il principio di legalità come principio di giustizia, laddove si stabilisce che le autorità devono realizzare gli obiettivi dell’azione amministrativa nelle migliori condizioni possibili e imponendo ai cittadini e alle imprese il minor onere possibile.

L’esigenza del rispetto delle situazione protette dei terzi , i quali sono chiamati a tutelare i propri interessi rispetto all’esercizio del potere, comporta la conoscibilità all’esterno degli atti attraverso i quali le scelte amministrative vengono assunte, e i motivi che le sorreggono. È per questo che rilevanza è assunta anche dal principio della pubblicità (e trasparenza) che interrompe l’antico principio della segretezza dell’azione amministrativa. I soggetti terzi devono essere informati che il procedimento che li coinvolge è stato avviato . tali principi sono espressi fortemente dalla costituzione europea la quale oltre all’obbligo della motivazione stabilisce il diritto di ogni soggetto a essere ascoltato prima che ogni provvedimento sia adottato nei suoi confronti, nonché accedere al fascicolo che la riguarda.

La tutele delle situazioni private si estrinseca anche nel principio di legittimo affidamento, correlato al concetto di certezza del diritto. Secondo questo principio una situazione di vantaggio assicurata in capo ad ogni soggetto non può essere successivamente rimossa se non a fronte di insuperabili e motivate esigenze di interesse pubblico, e in ogni caso, salvo indennizzo. E tale certezza del diritto spesso prevale anche sulla certezza della legalità. Se cioè in capo ad un soggetto sia sorta un’aspettativa legittima, questa può in alcuni casi prevalere anche se è opposta all’eliminazione di una misura illegittima o non più conforme agli interessi della collettività. Il legittimo affidamento quindi, può portare in alcuni casi alla illegittimità di una successiva misura di rimozione dell’atto stesso.

A meno che non sia tale da pregiudicare l’interesse del destinatario. Si tratta della tutela dei cd. interessi quesiti : una volta costituiti dall’amministrazione per atto legittimo, non possono più sacrificarsi. Atti che , anche se illegittimi possono aver prodotto in capo ai destinatari un affidamento circa i vantaggi loro assicurati, affidamento che non può sacrificarsi in ragione dell’interesse pubblico. E infatti la revoca di un atti illegittimo ha sempre effetto ex nunc ed è consentita solo se entro un termine ragionevole e sulla base della misura dell’affidamento fatto dal destinatario, affidamento che può limitare, quindi, il diritto di revocare l’atto viziato da illegittimità. ed è per questo che è previsto un’indennità per i pregiudizi prodotti dalla revoca.

La tutela dei terzi di fronte all’esercizio del potere è nel principio di azionabilità : ogni interesse giuridicamente protetto sacrificato ingiustamente nell’esercizio del potere, deve trovare tutela davanti l giudice terzo e imparziale che eserciti la sua giurisdizione nei modi e limiti previsti dalla legge, tali cmq da assicurare la pienezza di tutela alle situazioni sacrificate. questo principio è legato a quello della pubblicità: solo un soggetto che sia a conoscenza delle scelte amministrative che lo riguardano può tutelare appieno la sua situazione giuridicamente protetta.

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