La fuga dallo Stato ha avuto la sua massima espressione negli enti pubblici (che, inizialmente, erano pezzi di apparati ministeriali, poi resi autonomi e costituiti in persone giuridiche pubbliche), ma si è espressa anche nelle Aziende (o Amministrazioni autonome), create sia a livello statale che locale: si pensi, ad es., all’ Azienda delle Ferrovie dello Stato, all’ Azienda di Stato per i Servizi telefonici, all’ Azienda delle Poste italiane, all’ Azienda autonoma dei Monopoli di Stato, le quali sono sorte sul ceppo di un ministero, dal quale, poi, sono state rese autonome in quanto amministrate da un proprio consiglio di amministrazione; al ministero, però, sono rimaste legate, perché a capo del consiglio di amministrazione vi era istituzionalmente il ministro.

Dal punto di vista giuridico, le Aziende continuano ad essere un organo del rispettivo ministero, ma godono di una legittimazione separata, in forza della quale esse stanno in giudizio come Aziende, hanno un proprio patrimonio e svolgono un’ attività, nelle forme del diritto privato, dalla quale ricavano le risorse necessarie alla loro sopravvivenza (ad es., vendita di biglietti ferroviari, dei francobolli e delle sigarette); il personale di queste Aziende, inoltre, è distinto da quello statale, è regolato dalla contrattazione collettiva ed ha proprie organizzazioni sindacali.

Lo stesso schema lo ritroviamo anche a livello locale con le cd. aziende municipalizzate, istituite da comuni e province per la gestione di uno o più servizi pubblici locali (ad es., trasporti urbani, smaltimento rifiuti, distribuzione dell’ acqua e del gas, etc.): anche qui si tratta di organi del comune, dotati, però, di legittimazione separata.

È necessario sottolineare, tuttavia, che il modello organizzativo appena analizzato è andato in crisi negli anni ’80; periodo nel quale alcune Aziende (in particolare, Ferrovie e Poste) sono state trasformate prima in enti pubblici economici e poi in s.p.a. in mano pubblica; mentre le aziende municipalizzate sono state trasformate prima in aziende speciali e poi in s.p.a.

Va anche detto, però, che lo schema organizzativo in precedenza delineato non è stato del tutto accantonato: basti pensare, invero, che la legge delega (L. 59/97) sulla riorganizzazione dei ministeri ha conferito al Governo il compito di istituire apposite Agenzie (con a capo un direttore generale); in particolare, l’ Agenzia è una struttura che svolge un’ attività a carattere tecnico-operativo di interesse nazionale ed è sottoposta ai poteri di indirizzo e di vigilanza del ministro competente.

Il d.lgs. 300/99 ha previsto, in particolare, l’ istituzione di 11 agenzie, tra le quali ricordiamo: l’ agenzia industrie difesa, l’ agenzia per le normative e i controlli tecnici, l’ agenzia per la proprietà industriale e l’ agenzia per la protezione dell’ ambiente e per i servizi tecnici.

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