Negli stessi decenni in cui la Chiesa imboccava la via della propria riforma, la società europea mostrava segni di evoluzione e di movimento su molti altri fronti.

La crescita demografica + un aumento della produzione agraria, ottenuto con l’estensione delle terre coltivate.

Frattanto lo sviluppo di un intenso commercio di lunga distanza tra le diverse regioni d’Europa e con l’Oriente mediterraneo determinava, insieme con altri fattori, la rinascita delle città: le istituzioni.

Quasi contemporaneamente, tra la fine dell’XI e gli inizi del XIII secolo, prendevano forma alcune precoci strutture statuali mentre l’impero medievale conosceva dapprima il suo apogeo e poi il declino.

Quanto alle istituzioni religiose, la Chiesa secolare si ristrutturava secondo il modello gerarchico del XI secolo.

Nascevano intanto nuove forme dell’esperienza monastica benedettina – cluniacensi, cistercensi, certosini – ma anche nuovi ordini religiosi, e soprattutto i due massimi ordini mendicanti del Duecento, fondati da S. Francesco e da S. Domenico.

Questa fioritura religiosa, economica, politica e civile è coeva ad una grande rinascita culturale, intellettuale ed artistica, i cui frutti nel tempo non sono stati meno fecondi.

Sul terreno del diritto, la nuova scienza giuridica nata nel XII secolo ha elaborato metodi e concetti destinati a sopravvivere sino all’età contemporanea.

Un gruppo sociale nuovo ha assunto il ruolo di protagonista nell’elaborazione e nell’applicazione alla realtà delle regole giuridiche: il ceto dei giuristi di professione, formati secondo stampi intellettuali comuni a quasi tutta l’Europa.

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