Educativi o diseducativi a seconda dei punti di vista, ma sicuramente decisivi per la formazione della cultura e degli stili di vita delle nuove generazioni, i Mass media come cinema e fiction, ma anche le canzonette e le altre opere dello spettacolo sono le più importanti fonti di elaborazione e diffusione culturale della nostra società.

Il ruolo “educativo” di questi media è fortissimo, nonostante si parli tanto di internet e dei media personalizzati. Ne è prova il fatto che questi ultimi si occupano prevalentemente dei personaggi creati dal cinema, dalla tivù o dal mondo della canzone. La forza dei mezzi di comunicazione sociale del XX secolo sta, infatti, nel mettere in gioco intelligenze ed emozioni, giocando in maniera estremamente efficace sui destinatari. Non sempre questo è un male (si pensi, ad esempio, ai contenuti positivi di certi cartoni della Pixar), ma bisogna stare attenti perché con lo stesso meccanismo possono passare in modo distorto messaggi di tipo antropologico, relativi ad esempio all’eutanasia o ad altre problematiche bioetiche, anche al fine di preparare il terreno a future determinazioni legislative. In questo campo la comunità ecclesiale ha svolto, specie negli anni ’60 un’opera meritoria di educazione degli spettatori.

Oggi, però, non basta. Occorre fare di più anche perché le opere che vengono offerte siano in linea con certi valori. La risposta educativa per cercare di recuperare il terreno perduto si deve articolare necessariamente a due livelli. Da un lato la formazione di professionisti che sappiano scrivere romanzi, realizzare trasmissioni televisive e film che diano una visione della vita conforme alla dignità dell’essere umano, che orientino i sogni e i desideri delle giovani generazioni di spettatori verso ciò che è vero, bello e giusto. Dall’altro i genitori e gli educatori in genere devono accompagnare i giovani con il dialogo anche sull’uso dei media.

Il confronto su quanto i figli vedono, sentono, scrivono, ricevono è assolutamente fondamentale. Così come è importante fare loro delle buone proposte di lettura e di visione, anche per scacciare quelle cattive o semplicemente banali.

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