Nello “Spirito delle leggi”:

• la legge non è un comandamento, ma un rapporto necessario che deriva dalla natura delle cose,

la legge appare qualcosa di già formato, il Parlamento non è un organo legislativo, ma conosce tutte le leggi fatte dai monarchi, ne conosce lo spirito;

• lo spirito delle leggi comprende il modo di vita, la religione, l’economia ecc.

monarchia incarna la passione dell’onore, il dispotismo ha come movente il timore, il governo repubblicano fa perno sulla virtù;

• la libertà si ottiene con il rispetto delle leggi, è garantita dalla divisione dei tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario.

Le tecniche politiche :

• non sono più le arti mediante le quali il principe conquista il potere;

• non sono più tecniche subordinate alla giustizia o alle leggi della ragione;

• servono a precisare i canali istituzionali attraverso i quali garantire le “formalità necessarie” per un prevedibile andamento della macchina decisionale;

• servono a tutelare la libertà dei soggetti di fronte all’abuso di potere.

Sul dispotismo

• Non è ripugnante perché l’esercizio del potere è nelle mani di un solo (tra l’altro anche la monarchia ha un solo detentore del potere), ma perché il governo è sprovvisto di regole certe.

Delimitazione dei poteri

• I poteri vanno delimitati per fissare un sistema di governo condominiale aperto alle gestione delle diverse forze sociali.

Rigetta l’ipotesi di governo parlamentare

• NO commistione tra potere legislativo e potere esecutivo

• Se non ci fosse un monarca e se l’esecutivo fosse affidato a un certo numero di membri del potere legislativo, non ci sarebbe più libertà, perché ci sarebbe una fusione dei poteri: convivenza nell’esecutivo tra membri della camera elettiva e membri delle camera espressi da “persone illustri per nascita, ricchezza e onori”.

• Montesquieu vede invece il monarca con un piede nel governo e un piede nel legislativo: può imbrigliare il legislativo impedendone autonome convocazioni, mentre il Parlamento non può arrestare il potere esecutivo.

I nobili

• Nessun governo può lasciarli in balia dell’invidia: ciò indurrebbe molte persone ad aggredirne la ricchezza e l’onore ogni qualvolta si presentasse l’occasione nelle aule di giustizia.

• Solo i nobili possono giudicare i nobili.

• Montesquieu chiama libertà, questi privilegi.

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