L’ IVA è un’imposta generale sui consumi, che colpisce solo l’incremento di valore che un bene/servizio acquista a ogni passaggio economico (valore aggiunto), partendo dalla fase di produzione fino a quella di consumo. L’IVA rappresenta un costo solo per il consumatore finale, che non può detrarla. Occorre però fare una distinzione tra “contribuente di fatto” (che pur non essendo soggetto passivo dell’imposta , ne sopporta l’onere economico, cioè è inciso dall’imposta)dal “contribuente di diritto (che è il soggetto passivo, su cui gravano gli obblighi di gestione del tributo, per il quale l’imposta è neutrale dal punto di vista economico). La caratteristica principale dell’IVA è colpire una sola volta beni/servizi nella fase finale. Oltre ciò, lVA è “un’imposta neutrale” sia nei rapporti interni che in quelli internazionali, non creando quindi distorsioni concorrenziali. Es. il produttore (soggetto passivo) vende un bene al grossista regionale al valore di 100+IVA 20%, quindi il grossista regionale sopporterà costo di 120 e questi rivende i beni al grossista provinciale al prezzo di 150+ IVA 20% e quest’ultimo rivende al dettagliante al valore di 200+IVA 20% e quest’ultimo vende al consumatore al prezzo finale di 250+IVA20%. Il consumatore pagherà al soggetto passivo una somma di 300 (250+50di IVA). I soggetti passivi che intervengono nella vendita del bene possono detrarre l’imposta pagata nei rispettivi acquisti, quindi l’operazione è neutrale per i soggetti passivi, solo sull’utente finale grava l’onere dell’imposta senza poter detrarre nulla.

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