Occorre a questo punto analizzare lo sviluppo del sistema costituzionale prodotto dall’intervento della giurisprudenza della Corte:

  • diritti fondamentali: si registra un’espansione massima della tutela costituzionale (es. diritto di difesa, libertà personale);
  • diritti di libertà di espressione del pensiero: si estende la tutela costituzionale in ossequio del pluralismo culturale e politico, elemento questo che ha condotto l’organo di giustizia costituzionale a sviluppare, nel settore dei mass media, una giurisprudenza anticipatrice delle riforme;
  • diritti sociali: di regola si applica il principio di eguaglianza, soprattutto in ambito previdenziale, ma i costi economici prodotti dalle sentenze hanno in parte condizionato tale giurisprudenza. In materia sociale, quindi, si sono sviluppate le sentenze additive di principio, che contemperano l’affermazione dell’eguaglianza con l’obbligo di copertura della spesa (equilibrio tra art. 3 e art. 81);
  • modello di Stato regionale: si hanno indirizzi contrastanti, statalistici e autonomisti, poco attuativi del principio di leale collaborazione. L’impianto giurisprudenziale, in sostanza, non è riuscito a delineare in via razionale e coerente lo <<Stato regionale>>;
  • delimitazione del referendum abrogativo: si registra una generale oscillazione tra tendenze restrittive e permissive, elemento questo che ha favorito la trasformazione dell’istituto referendario, il quale, mediante la manipolazione dei quesiti, tende a configurarsi sempre meno come abrogativo e sempre più come propositivo;
  • rapporti tra diritto interno e diritto comunitario: la giurisprudenza della Corte costituzionale si è sempre più avvicinata a quella della Corte di giustizia europea, riconoscendo l’immediata applicabilità e preminenza delle fonti comunitarie sul diritto interno, con progressiva compenetrazione tra tali ambiti.

Senza l’azione di una Corte costituzionale, in sostanza, la nostra Costituzione avrebbe rischiato di restare inoperante, e l’intero impianto delle libertà fondamentali non avrebbe potuto godere dello sviluppo che ha avuto. La giurisprudenza costituzionale ha quindi rappresentato il volano che, indipendentemente dalle varie maggioranze parlamentari e forze politiche, ha consentito alla Costituzione di evolversi, adeguandosi al tessuto sociale e acquisendo un forte consenso

Richiedi gli appunti aggiornati
* Campi obbligatori

Lascia un commento