Le forme di cui conviene occuparsi, secondo un ordine crescente di complessità, sono fondamentalmente di quattro tipi: la monarchia costituzionale cui corrisponde la repubblica presidenziale; la cosiddetta repubblica semipresidenziale; il governo direttoriale, che ricade per la sua stessa natura fra le forme repubblicane; la monarchia e la repubblica.

a) Fra tutte, la forma più antica e meno attuale è rappresentata dalla monarchia costituzionale, cioè da quel regime in cui si contrappongono due organi essenziali, il Re e il Parlamento.

b) Nella repubblica presidenziale, tipica del nostro tempo ma già modellata dalla Costituzione nordamericana del 1787, si ritrovano similmente due soli organi costituzionali indefettibili: vale a dire l’assemblea o l’insieme delle assemblee elettive cui spetta la legislazione, ed il Presidente della Repubblica, che funge allo stesso tempo da Capo dello Stato e da vertice dell’esecutivo.

c) Le difficoltà della forma repubblicana presidenziale, particolarmente accentuate nell’America Latina, hanno fatto si che in molti ordinamenti siano stati configurati sistemi diversi e più complessi, a cavallo fra il presidenzialismo ed il parlamentarismo: donde le cosiddette Repubbliche semipresidenziali, il cui modello è rappresentato dalla quinta Repubblica Francese, instauratasi nel 1958.

d) Di gran lunga meno diffuso è il governo direttoriale, così denominato in considerazione di quel “direttorio” che resse la Francia per alcuni anni, sulla base della Costituzione del 1795.

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