Il valore complessivo attribuito ai conferimenti di capitale costituisce il capitale sociale, che non deve in nessun modo essere confuso con il patrimonio:

  • il patrimonio ha una consistenza fisica ed è destinato ad incrementarsi o a depauperarsi a seconda che la società guadagni o perda.
  • il capitale sociale si traduce in una posta contabile fissa costituente il punto di riferimento e di raffronto per stabilire se la società ha guadagnato (patrimonio maggiore del capitale sociale) o ha perduto (patrimonio inferiore al capitale sociale).

Le modificazioni del capitale sociale (aumento o riduzione) sono modificazioni del contratto e devono essere deliberate, a seconda dei casi, all’unanimità o con speciali maggioranze. Com’è facile capire, il capitale sociale rimane lo stesso anche quando il patrimonio sociale sia negativo.

Il capitale sociale indica la misura del patrimonio sociale di cui non può disporsi a favore dei soci, perché destinato ad assicurare la vitalità dell’impresa e indirettamente a garantire i creditori sociali, di conseguenza nel valutare la differenza tra attivo e passivo, il capitale viene a pesare sul piatto del passivo. Se, nonostante questo, il piatto attivo risulta più pesante, significa che si è prodotto un utile, il quale costituisce un surplus che può essere distribuito tra i soci.

La funzione del capitale sociale, quindi, è notevolissima perché consente di moderare e regolare l’attività sociale nell’interesse dei terzi.

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