L’ abuso sessuale sui minori può essere di tipo intra o extra familiare (a seconda che coinvolga genitori o parenti, oppure persone che si trovano in stretto otto la famiglia del minore abusato); può essere istituzionale (quando attiene al personale operante in una struttura a cui sono affidati i minori) o di strada (se occasionale); oppure può essere perpetrato a fini di lucro o da parte di gruppi organizzati.

Ultimamente alcuni tra i più penosi episodi denunciati hanno trovato possibilità di attuazione anche a causa dell’impiego di nuovi strumenti di comunicazione (si pensi ai siti pedo-pornografici). In questo clima di sgomento è confusione occorre però chiarire alcuni punti. Molto spesso si pensa che la lenza sui minori sia opera di individui privi di scrupoli ed estranei al mondo delle vittime; invece in circa l’80% dei casi gli abusi di natura sessuale pare si verifichino all’interno del nucleo domestico (intra o extra familiare).

Tutto ciò provoca un difficile, se non impossibile, recupero del genitore abusante, nonché il difficile compito per l’educatore di restituire un sano equilibrio al minore abusato che desidera ritrovare un genitore realmente protettivo.

Le denunce dei mass-media molto spesso sembrano soltanto avere come scopo primario quello di fare notizia, suscitare scalpore e soddisfare le curiosità più o meno morbose dei lettori, ferendo la vittima due volte: nella violenza subita e nella pubblicizzazione della sua esperienza.

Si evidenzia la necessità di recuperare la specifica responsabilità dell’adulto verso il minore e quindi, in campo pedagogico, la funzione dell’educatore, in una dinamica di reciproco è permanente perfezionamento. La violenza sul minore è un tradimento da parte dell’adulto della propria e dell’altrui umanità.

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