Dalla legge non si creano direttamente i diritti soggettivi ma essa regola e prevede le cause del sorgere, dell’estinguersi e del modificarsi delle stesse. Questo avviene tramite i fatti giuridici. Così tutto ciò che crea situazioni giuridicamente rilevanti fra gli uomini sono fatti giuridici (Es. la nascita dell’individuo, la morte, il matrimonio, ecc.), tutti i fatti della vita comune possono essere fatti giuridici in grado di creare rapporti giuridici, diritti, comandi, sanzioni, ecc..

La fattispecie astratta è la situazione che la norma considera astrattamente nel disciplinare un fatto giuridico, a questa si contrappone la fattispecie concreta che è il caso da disciplinare volta per volta.

I diritti, così come si acquistano, così si possono perdere con la morte, con la rinunzia o con il passare del tempo.

Si possono anche acquistare a titolo:

DERIVATO quando si acquista un diritto da un rapporto con una persona legittimata (una donazione, un testamento, ecc.) tramite una SUCCESSIONE cioè con il passaggio della titolarietà di un diritto da una persona ad un’altra. Il soggetto che trasferisce si chiama autore (o dante causa) e chi riceve, invece, successore (o avente causa). In questo caso molto importante è il principio che dice che nessuno può trasferire maggiori diritti da quelli che lui stesso possiede. La successione avviene tra vivi (Es. compravendita, ecc.) o a seguito di mortis causa (Es. testamento, ecc.)

ORIGINARIO quando il rapporto legittimo manca (Es. occupazione di una res nullius nel quale il soggetto diviene proprietario per il sol fatto che ha occupato un fondo di nessuno e non per la trasmissione di alcun diritto da nessuno).

Le vicende umane, solitamente, si svolgono in relazione all’unità di tempo e di spazio.

Il tempo può essere preso in considerazione quale periodo corrente tra due eventi (durata) oppure come punto fisso in cui una situazione nasce, muore o cambia (data).

Come conseguenza del decorso del tempo, un diritto si può perdere per prescrizione o si può acquistare per usucapione.

Il tempo si misura tramite il calendario Gregoriano (calendario comune). In riferimento al tempo bisogna osservare alcune regole di computazione:

• se il conteggio avviene tramite gli anni, le settimane o i giorni, questo avverrà al trascorrere di un anno, una settimana o un giorno, senza calcolare se l’anno sia bisestile o se il mese abbia maggiore o minore numero di giorni.

• il giorno va calcolato sempre dalla mezzanotte iniziale a quella finale (computo Civile a norma dell’art. 2962 cod. civ.) e non da un’ora a quella corrispondente secondo il computo naturale (Es. la maggiore età non si acquista alla corrispondente ora di nascita ma alla mezzanotte di quel giorno).

• Il giorno iniziale non viene calcolato nel conteggio.

  • • La regola è che viene calcolato il tempo continuo, però se il giorno finale è festivo, si calcola il giorno successivo a quello festivo perché tempo utile è quello che permette il compimento degli atti giuridici, continuo quello che comprende anche i giorni festivi.

Effetti del trascorrere del tempo sono la prescrizione e la decadenza.

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