L’opera giulianea rappresenta una saldatura tra fase creativa/innovatrice dell’interpretatio ed una nuova fase di riorganizzazione/coordinamento del diritto prodotto: infatti i Digesta rappresentano una nuova “sintesi complessiva” e un tentativo di “messa a punto” dell’insieme dei principi/norme/soluzioni casistiche prodotte/succedute nel 1° periodo del Principato, raccordate su un testo dell’editto. E’ però chiaro che l’opera di Giuliano ( e in un certo senso quella di Labeone) rispondono a un’esigenza di maggior certezza del diritto e di questa esigenza era portatore particolarmente anche il Principe. Ora però in Giuliano fissare l’editto e la casistica che ne ha esplicato/chiarito la ratio è considerato momento di sintesi della scienza giuridica nonché punto d’arrivo d’un processo che permette però di portare le premessa per un ulteriore sviluppo, che per esser coerente dev’esser guidato ancora dall’interpretatio prudentium. La casistica dell’opera giulianea si dispiega in una “rappresentazione casistica dell’ordinamento” mediante una ricchissima articolazione di casi, in cui colpisce la capacità di collegare varianti rilevanti di situazioni simili a soluzioni analoghe o differenziate, in una dialettica continua anche con le soluzioni casistiche degli altri giuristi (presentando nel complesso un quadro coerente all’interno dei singoli problemi). E’ stato sottolineato come lo strumento argomentativo preferito da Giuliano sia l’analogia (nel senso di strumento “logico-argomentativo”, non per colmare lacune di un ordinamento normativo). Pag 210-216 (i 3 frammenti del digesto di pag.45).

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