Partendo dalla relazione di Horak, Vacca vuole focalizzare il significato che può oggi avere il considerare in queste prospettive il diritto romano come un diritto giurisprudenziale.
1) Horak dice che l’opera della giurisprudenza romana è approdata alla formulazione di una serie di “casi” non rappresentanti però la descrizione di fattispecie concrete (come invece avviene nei “Law Reports” del case law anglosassone). Secondo Vacca questa valutazione è esatta solo se riferita all’utilizzazione successiva delle opere dei giuristi, quando il diritto romano cessò d’esser giurisprudenziale (nel senso di prodotto vivo dell’attività pratica di soluzione dei casi concreti da parte dei giuristi).
2) Vacca si chiede fino a che punto i contenuti delle attuali codificazioni sono romanistici o meglio romani: infatti il diritto romano da una parte è presentato come modello di diritto giurisprudenziale/casistico, d’altra parte si fa però riferimento ai suoi contenuti quando si parla di sistemi romanistici.
3)Vacca si chiede qual è la funzione del diritto romano oggi nella formazione del giurista.