L’art. 10 detta una regola generale (empirica) per la determinazione del valore di cause connesse, se proposte tra le stesse parti, e per la conseguente individuazione del giudice competente per valore davanti al quale attuare il simultaneus processus:

  • il valore della causa, ai fini della competenza, si determina dalla domanda (co. 1);
  • a tale effetto le domande proposte nello stesso processo contro una medesima persona si sommano tra loro e gli interessi scaduti, le spese e i danni anteriori alla proposizione si sommano col capitale (co. 2).

Occorre evidenziare l’esistenza di due distinti fenomeni di pregiudizialità (o dipendenza):

  • nella pregiudizialità logica il nesso di dipendenza intercorre tra il singolo effetto giuridico e il rapporto obbligatorio complesso su cui si fonda tale effetto giuridico (esistenza della coppia pretesa-obbligo dipende dall’esistenza del rapporto giuridico complesso). Il fenomeno della pregiudizialità logica è strettamente collegato al tema dei limiti oggettivi del giudicato, con riferimento ai quali la giurisprudenza è ferma nel ritenere che questi si estendono all’interno del rapporto giuridico complesso costitutivo del singolo effetto giuridico dedotto in giudizio (es. la condanna al pagamento del canone fa stato anche in ordine alla precedente esistenza dell’intero rapporto di locazione);
  • nella pregiudizialità tecnica il nesso di dipendenza intercorre tra rapporti giuridici diversi (esistenza di un rapporto giudico dipende dall’esistenza o inesistenza dell’altro). Il concetto di pregiudizialità tecnica ricomprende tutte quelle ipotesi in cui un diritto o un rapporto giuridico entra come elemento costitutivo, modificativo, impeditivo o estintivo in una fattispecie da cui deriva, quale effetto giuridico, un diverso diritto o rapporto. La fattispecie da cui deriva il rapporto dipendente, comunque, è normalmente composta da altri elementi oltre il diritto pregiudiziale:
    • se il rapporto pregiudiziale è stato ritenuto inesistente, non può sussistere neanche il rapporto dipendente, mancando un elemento costitutivo della fattispecie;
    • se il rapporto pregiudiziale è stato ritenuto esistente, non è definita ogni questione circa l’esistenza del rapporto dipendente perché l’esistenza di questo normalmente dipende da altri elementi.

Nella fattispecie della connessione per pregiudizialità tra domande sussiste un nesso di natura sostanziale tale per cui il diritto che forma oggetto della domanda pregiudiziale assume rilevanza di fatto costitutivo, impeditivo, modificativo o estintivo del diritto che forma oggetto della domanda dipendente (es. relazione intercorrente tra qualità di erede e diritto al credito ereditario).

L’art. 31 prevede l’ipotesi che la domanda principale (o pregiudiziale) e la domanda dipendente (o pregiudicata) siano cumulate nello stesso processo ab initio dall’attore. L’art. 34, al contrario, prevede l’ipotesi in cui, nel corso di un processo originariamente relativo alla sola causa dipendente, sorga una questione pregiudiziale di merito che debba essere accertata. Tale domanda di accertamento con la quale si trasforma la questione pregiudiziale in una causa pregiudiziale può provenire indifferentemente dall’attore o dal convenuto

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