Il concetto di imputabilità è un concetto al contempo empirico e normativo. Spetta innanzitutto alle scienze del comportamento umano individuare i presupposti empirici (requisiti bio -psicologici, delle attitudini …) in presenza dei quali sia fondato asserire che l’essere umano è in grado di recepire il messaggio contenuto nella sanzione punitiva. Mentre è, in un secondo momento, compito del legislatore fissare le condizioni di rilevanza giuridica dei dati forniti dalle scienze empiriche (questa scelta implica valutazioni che trascendono gli aspetti strettamente scientifici e che attengono agli obiettivi di tutela perseguiti dal diritto penale).

L’art. 85 fissa i presupposti dell’imputabilità nella capacità di intendere e di volere: questa capacità deve sussistere al momento della commissione del fatto costituente reato. Il legislatore fa riferimento ad alcuni parametri:

  • L’età del soggetto (artt. 97-98)
  • L’assenza di infermità mentale (art. 88)
  • Altre condizioni in grado di incidere sull’autodeterminazione responsabile dell’agente (artt. 95-96)

Le cause codificate non sono però tassative, per cui la capacità di intendere e di volere può essere esclusa anche da fattori diversi da quelli legislativamente previsti.

Affinché vi sia imputabilità è necessario che sussistano entrambe le capacità, in quanto in difetto di anche una sola delle stesse il soggetto è dichiarato non imputabile.

La capacità di intendere è l’attitudine ad orientarsi nel mondo esterno secondo una percezione non distorta della realtà, e quindi è la capacità di comprendere il significato del proprio comportamento e di valutarne le possibili ripercussioni positive negative sui terzi. Tale capacità manca, anche in assenza di una malattia mentale, in tutte le ipotesi limite di sviluppo intellettivo ritardato o deficitario.

La capacità di volere consiste nel potere di controllare gli impulsi ad agire e di determinarsi secondo il motivo che appare più ragionevole o preferibile in base a una concezione di valore. È quindi, l’attitudine a scegliere in modo consapevole tra motivi antagonistici (ovviamente presuppone la capacità di intendere).

 

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