Lo Stato assoluto è la prima forma dello Stato moderno. Nacque in Europa tra il 400 ed il 500 e si è affermato nei due secoli successivi. Si caratterizzava per l’esistenza di un potere sovrano attribuito alla Corona (intesa come organo dello Stato, dotata quindi dei requisiti dell’impersonalità e della continuità di successione che impedivano la vacanza del trono), cosa diversa dal Re (inteso come persona fisica).

Nello Stato assoluto il potere sovrano era concentrato nelle mani della Corona, titolare della funzione legislativa ed esecutiva, mentre il potere giudiziario era esercitato da Corti e Tribunali formati da giudici nominati dal Re.

La volontà del Re era considerata la fonte primaria del diritto, il suo potere non incontrava limiti né poteva essere condizionato dai desideri dei sudditi. Ciò perché il potere regio era ritenuto di origine divina.

In Paesi comela Prussicae l’Austria si affermò invece il cosiddetto assolutismo illuminato, secondo cui il sovrano aveva il compito di promuovere il benessere della popolazione. Al riguardo si è parlato di Stato di polizia (dal greco politéia, da cui deriva anche politica) per intendere uno Stato che ha tali finalità.

Pertanto lo Stato assoluto era uno Stato onnipresente, anche nella sfera economica (per esempio in Francia durante il Regno di Luigi XIV fiorì una forma di economia statale chiamata mercantilismo, basata sull’idea che la grandezza del Re era direttamente proporzionale alla prosperità dell’economia di uno Stato).

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