Occorre per prima cosa soffermarsi sul concetto di codificazione. Il testo unico è un documento in cui un legislatore raccoglie alcune leggi aventi un medesimo oggetto, principalmente per motivi di semplificazione. Quando si parla di codice, al contrario, si fa riferimento ad un testo sistematico e completo: laddove vi sono dei vuoti essi sono intenzionali, rappresentando per certi aspetti una parte del codice stesso (quello che non viene vietato si ritiene permesso).

I vantaggi dell’avere un sistema basato sul codice, in particolare, sono i seguenti:

  • l’ordine espositivo del codice rispecchia una scelta di valore che non sussiste nelle generiche raccolte di leggi (es. il codice federale degli Stati Uniti raccoglie gran parte dei reati penali ma li ordina alfabeticamente). La sistematicità per beni giuridici propria del nostro codice permette anche a soggetti non giuridicamente preparati di comprendere quali sono i comportamenti invisi alla società;
  • la divisione tra parte speciale e parte generale, propria della struttura codicistica, permette di evitare che le fattispecie siano costituite da elementi troppo specifici e di difficile interpretazione (es. reati previsti nel sistema inglese): la parte generale, infatti, svolge un ruolo assimilabile a quello di un <<manuale di istruzioni>> che risolve a priori determinate problematiche;
  • l’essere il codice un testo unico, permette all’interprete di poter confrontare tra di loro le varie parti che lo compongono.

Il codice, per queste e altre ragioni, viene storicamente considerato il metodo migliore per disciplinare un determinato ambito giuridico. Dall’epoca delle prime codificazioni ad oggi esso è stato, se non l’unico, quantomeno il principale strumento di sistemazione legale.

Questa diagnosi, tuttavia, si dimostra eccessivamente ottimistica: da molti punti di vista, infatti, si sostiene che il codice rappresenti un metodo di sistematizzazione logoro e ormai superato. Da questo punto di vista possiamo mettere in evidenza quantomeno due svantaggi:

  • il codice, come viene imputato dalla cultura anglosassone, risulta eccessivamente generico, dal momento che lascia ai giudici un margine troppo ampio di interpretazione;
  • il codice, prevedendo un sistema di sviluppo troppo faticoso e farraginoso, non riesce a stare al passo con i tempi.
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